MONTERIGGIONI. E’ finito in manette R.B. classe 1954, senese. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Poggibonsi in flagranza di reato mentre asportava materiale in rame da uno stabilimento industriale di Monteriggioni, al momento non in attività poiché fallito da un paio di anni. All’interno dell’impianto sono ancora presenti apparecchiature e linee di produzione e tanto è bastato al ladro di “oro rosso” per decidere accedervi alla ricerca del prezioso materiale.
Entrato dopo aver forzato un cancello, l’uomo credeva di passare inosservato, ma il furgoncino lasciato defilato nei pressi dell’impianto non è passato inosservato ad una patturglia dell’Arma, i cui uomini hanno deciso di fare un controllo. Quando i militari si sono avvicinati al mezzo hanno constatato che il veicolo aveva ancora il motore caldo ed era chiuso a chiave. Dopo i controlli del caso i Carabinieri hanno deciso di fare un verifica più approfondita, in considerazione del fatto che il veicolo risultava intestato ad una persona gravata da alcuni precedenti penali per reati contro il patrimonio. Dopo una breve ricognizione, i Carabinieri hanno notato una porta forzata sono entrati nello stabilimento per un ulteriore controllo. Sentendo degli strani rumori, hanno quindi proceduto a qualificarsi intimando di uscire con le mani ben in vista. A ciò è seguito un fragoroso rumore di oggetti che cadevano al suolo e l’inconfondibile rumore di passi in fuga. Sul posto è quindi stata fatta convergere una seconda pattuglia di rinforzo e si è proceduto quindi a controllare l’intero stabilimento .
Nascosto in una botola sul pavimento, i militari hanno trovato R.B. arrestandolo in flagranza di reato per furto. Nel giro all’interno dell’edificio infatti, i carabinieri avevano rinvenuto diversi attrezzi da scasso e numerose bobine di cavo rimosso dagli impianti dell’edificio, oltre ad altro materiale metallic rimosso dai macchinari. Il controllo eseguito sul furgone ha poi permesso di recuperare altro materiale asportato dagli impianti della fabbrica.
Condotto in caserma, il ladro si è giustificando dicendo che credeva che quel materiale sarebbe andato alla distruzione e non pensava di creare danno a nessuno, essendo lo stabilimento in disuso. Non è stato dello stesso parere il curatore fallimentare che con i macchinari e l’immobile ha il compito di ripianare il dissesto per saldare i vari debitori della ditta.
Il ladro è stato quindi trattenuto in camera di sicurezza e poi portato davanti al giudice per l’udienza direttissima che ha convalidato l’arresto ed ha sottoposto l’uomo alla misura dell’obbligo di firma alla Polizia giudiziaria.