CHIUSI. Conto alla rovescia per la distribuzione della risorsa idrica della diga di Montedoglio nel territorio di Chiusi. Il progetto di realizzazione delle opere di adduzione primaria previsto da EAUT – Ente Acque Umbre Toscane sta volgendo alla conclusione con la posa in opera delle condotte in acciaio che permetteranno di ampliare le aree della Valdichiana dove sarà possibile fare affidamento sulle acque dell’invaso tiberino. L’intervento, dal valore complessivo di 3.850.000 euro, è stato finanziato con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra gli “Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico” previsti dal PNRR e porterà importanti benefici irrigui e idropotabili a un territorio diffuso tra Castiglion del Lago, Chiusi e Montepulciano. «L’intervento è molto prezioso – commenta Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in occasione del sopralluogo effettuato insieme alle consigliere regionali Elena Rosignoli e Anna Paris, – e si ascrive in investimenti per sviluppare la rete infrastrutturale che, dal grande lago di Montedoglio, propaga la risorsa idrica per coprire tutta la Valdichiana. In una fase in cui l’acqua è sempre più un valore, dunque, si tratta di opere di straordinaria importanza».
L’intervento, diretto dall’ingegner Andrea Caldini e dall’ingegner Thomas Cerbini di EAUT, prevede la realizzazione di un collegamento idraulico della lunghezza di circa 7,3 chilometri tra la vasca 44 delle opere di adduzione della diga di Montedoglio per la Valdichiana presente in località I Guidonami del Comune di Castiglion del Lago e la stazione di sollevamento di Nuove Acque in località Cabina del Comune di Chiusi. Lungo la linea saranno previste prese a uso irriguo per l’alimentazione di circa 847 ettari di terreno dislocati tra i tre Comuni interessati per una portata di 438 litri al secondo, oltre a una presa per l’utilizzo idropotabile dell’abitato di Chiusi per 150 litri al secondo. «EAUT ha la grande responsabilità di gestire e distribuire una risorsa preziosa come l’acqua – spiega Simone Viti, presidente di EAUT. – Questa responsabilità viene declinata attraverso un programma di interventi volti al completamento delle adduzioni primarie per favorire l’uso plurimo delle acque tra la Toscana e l’Umbria, svolgendo anche un’importante azione di miglioramento delle condizioni idrologiche delle aree interessate. La realizzazione delle condotte verso l’impianto di potabilizzazione di Chiusi è espressione diretta di questo impegno e va a testimoniare un positivo modello di collaborazione tra più realtà pubbliche e private a beneficio di territori e comunità».
Il progetto nasce dalla fattiva collaborazione tra EAUT, Nuove Acque Spa in qualità di gestore del servizio idrico, amministrazioni comunali e imprese agricole locali che, da anni, hanno manifestato interesse nella possibilità di approvvigionamento di acqua a uso irriguo e idropotabile per soddisfare i loro fabbisogni. I collaudi sul sito di produzione delle condotte in acciaio sono terminati e, avendo concluso anche le operazioni correlate agli apprestamenti di cantiere, è iniziato il trasporto a piè d’opera e il relativo sfilamento lungo il tracciato per l’ormai prossima posa in opera. La fine dei lavori è prevista per l’estate del 2024, con le variabili delle condizioni meteorologiche e dei vincoli ambientali-temporali prescritti in Conferenza dei Servizi. «Si tratta di un intervento atteso da tempo per il nostro Comune che parte da lontano e che oggi finalmente diventa realtà – aggiunge Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi -. Un progetto finanziato con fondi PNRR per la realizzazione di un’infrastruttura idrica che assume un valore ambientale assoluto per il nostro territorio. Per il Comune di Chiusi, l’adduzione dall’invaso del Montedoglio rappresenta non soltanto la possibilità di poter contare su una migliore risorsa idrica, ma allo stesso tempo permetterà di preservare il benessere del Lago di Chiusi che oggi per noi rappresenta l’unica fonte di approvvigionamento idrico. Un ringraziamento a Nuove Acque, EAUT e tutti coloro che nel tempo hanno permesso che tutto ciò si potesse realizzare».
La realizzazione delle opere di adduzione primaria porterà importanti benefici a partire dall’ampliamento delle aree servibili dalle risorse idriche e dal miglioramento delle condizioni idrologiche delle falde attigue attraverso un intervento che minimizzerà il prelievo diretto da pozzi o corpi idrici quali il lago di Chiusi, andando così a salvaguardare il livello idrico di questo bacino. L’abitato di Chiusi, inoltre, sarà approvvigionato con una risorsa idrica di alta qualità proveniente direttamente dalla diga di Montedoglio, ponendo le basi per futuri sviluppi per l’approvvigionamento e l’erogazione della risorsa idropotabile in ulteriori aree. «Un esempio di sinergia fra enti e amministrazioni che ha permesso di utilizzare al meglio le risorse disponibili – conclude Francesca Menabuoni, amministratore delegato di Nuove Acque Spa, – portando un risultato a 360° per la messa in sicurezza dell’approvvigionamento potabile, e preservando un ecosistema delicato come quello del lago di Chiusi».