FIRENZE. I sei comuni della Valdelsa senese e fiorentina uniti per la promozione della Via Francigena riceveranno dalla Regione Toscana un contributo di circa 100mila euro. Il loro progetto è stato illustrato a Roma davanti al sottosegretario al turismo Michela Vittoria Brambilla, in occasione della presentazione da parte dell’assessore toscano alla cultura e turismo Paolo Cocchi del progetto interregionale avviato nel 2006 per trasformare lo storico itinerario della Francigena in un volano turistico-culturale, su modello del cammino di Santiago di Compostela.
Monteriggioni, Colle Val d’Elsa, San Gimignano, Gambassi Terme, Castelfiorentino ed ora anche Montaione hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che è stato giudicato un modello da estendere su scala nazionale per coordinare le azioni degli enti locali. In conformità alle indicazioni ricevute dalla Regione, le sei amministrazioni intendono rapidamente predisporre le condizioni affinchè pellegrini e viaggiatori possano concretamente percorrere i 75 km dell’itinerario riconosciuto dal Consiglio d’Europa nei loro territori. Segnali, accoglienza, servizi dovranno essere predisposti in modo omogeneo, consentendo, ad esempio, di “portarsi” dietro il tracciato sul proprio cellulare. E’ stato il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini, ad illustrare per tutti l’originale progetto valdelsano proponendo questa collaborazione come un progetto-pilota da estendere, in coerenza col manuale d’uso comune presentato a Roma. Un’altra decisione importante è stata quella di un solo portale internet su scala nazionale, al quale potranno accedere i vai soggetti coinvolti sull'intero dal Gran San Bernardo a Roma: regioni, comuni, Associazioni della Via Francigena, che, a livello europeo, attraversa quattro nazioni (parte dall'Inghilterra, da Canterbury e prosegue in Francia, Svizzera e Italia). Se il progetto manterrà un grande spessore culturale, si potrà pensare ad un “ prodotto turistico della via Francigena”, che ha ricevuto l'apprezzamento anche del sottosegretario di Stato al Turismo Michela Vittoria Brambilla. L’obiettivo adesso è velocizzare il lavoro per rendere concretamente percorribile l’itinerario entro la prossima estate sia per chi cammina, che per chi va in bici o a cavallo, con un occhio rivolto alla crescente domanda di “turismo lento”, cioè di un modo approfondito di conoscere il territorio ed entrare in contatto autentico con chi ci vive.
Monteriggioni, Colle Val d’Elsa, San Gimignano, Gambassi Terme, Castelfiorentino ed ora anche Montaione hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che è stato giudicato un modello da estendere su scala nazionale per coordinare le azioni degli enti locali. In conformità alle indicazioni ricevute dalla Regione, le sei amministrazioni intendono rapidamente predisporre le condizioni affinchè pellegrini e viaggiatori possano concretamente percorrere i 75 km dell’itinerario riconosciuto dal Consiglio d’Europa nei loro territori. Segnali, accoglienza, servizi dovranno essere predisposti in modo omogeneo, consentendo, ad esempio, di “portarsi” dietro il tracciato sul proprio cellulare. E’ stato il sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini, ad illustrare per tutti l’originale progetto valdelsano proponendo questa collaborazione come un progetto-pilota da estendere, in coerenza col manuale d’uso comune presentato a Roma. Un’altra decisione importante è stata quella di un solo portale internet su scala nazionale, al quale potranno accedere i vai soggetti coinvolti sull'intero dal Gran San Bernardo a Roma: regioni, comuni, Associazioni della Via Francigena, che, a livello europeo, attraversa quattro nazioni (parte dall'Inghilterra, da Canterbury e prosegue in Francia, Svizzera e Italia). Se il progetto manterrà un grande spessore culturale, si potrà pensare ad un “ prodotto turistico della via Francigena”, che ha ricevuto l'apprezzamento anche del sottosegretario di Stato al Turismo Michela Vittoria Brambilla. L’obiettivo adesso è velocizzare il lavoro per rendere concretamente percorribile l’itinerario entro la prossima estate sia per chi cammina, che per chi va in bici o a cavallo, con un occhio rivolto alla crescente domanda di “turismo lento”, cioè di un modo approfondito di conoscere il territorio ed entrare in contatto autentico con chi ci vive.