AMIATA. La Regione Toscana ha approvato l'accordo tra il Comune di Abbadia San Salvatore ed Eni per il recupero dell'ex-area mineraria. In quella che era una delle più grandi miniere di cinabro (solfuro di mercurio) del mondo sorgeranno strutture turistico-ricettive, aree artigianali, uffici, oltre a nuove strutture del Parco archeo-minerario di Abbadia. Un'operazione dal costo di oltre 18 milioni di euro, un intervento complesso che riguarda 7 ettari da recuperare, 65 immobili compresi nell'area mineraria, 55 ettari di terreni e boschi circostanti.
Grazie all'accordo trovato tra Eni e gli enti locali, la miniera e le strutture ad essa collegate non saranno rase al suolo, ma gli immobili saranno conservati, il patrimonio storico-culturale sarà preservato ed il Comune di Abbadia avrà a sua disposizione, per consentire lo sviluppo del territorio, un notevole patrimonio immobiliare ed una vasta area verde.
"Dopo tanti anni – ha detto il sindaco di Abbadia, Lorenzo Avanzati – finalmente si è giunti ad un accordo che porterà al recupero ambientale di un patrimonio architettonico e storico-culturale di fondamentale importanza per il futuro di Abbadia SS. La miniera ha determinato la vita del paese per oltre cento anni, ed oggi ripartiamo dalla miniera per dare nuovo impulso allo sviluppo del paese, attraverso il Parco museo delle miniere, la promozione turistica e la valorizzazione dell'artigianato tipico".
Il Comune ha già provveduto a recuperare le aree di proprietà pubblica e in quello che era un sito inquinato ora sorgono un campo da basket e da pallavolo ed un piccolo anfiteatro all'aperto, capace di ospitare fino a 100 persone. Nel 2009 saranno assegnati anche i lavori per il recupero della parte fino ad oggi in concessione ad Eni.