L’iniziativa si svolgerà venerdì 6 luglio a partire dalle 17 presso l’Accabì di Poggibonsi
POGGIBONSI. La musica come strumento di integrazione e superamento di tutte le barriere, la musica come voce inespressa della fragilità ma anche come occasione di gioia e scoperta. È questo il bilancio di un anno di attività musicoterapica che la musicista Serena Rinaldi ha portato avanti con i ragazzi de Il Mulino di Poggibonsi ed il senso di INCONTRI, l’iniziativa in programma venerdì 6 luglio a partire dalle ore 17 all’Accabì di Poggibonsi.
A fare i saluti per la FTSA sarà Romina Mora, Direttore Servizi Residenziali e Semi-Residenziali, a seguire sono previsti gli interventi di Tamara Giusti, educatrice de Il Mulino; Serena Rinaldi, musicoterapeuta; Paola Marcucci, arteterapeuta. Il programma prosegue con la proiezione di un filmato che ha per protagonisti gli ospiti de Il Mulino alle prese con il progetto di musicoterapia e arteterapia. Infine l’esibizione musicale dei veri protagonisti della giornata, i disabili della struttura di Via Piave, guidati da Serena Rinaldi. Nel corso dell’iniziativa sarà, inoltre, possibile visitare la mostra con alcuni scatti e disegni realizzati dagli ospiti de Il Mulino durante il percorso di arteterapia.
“Il progetto che racconteremo venerdì – sottolinea Romina Mora – ci mette davanti ad una nuova cornice della disabilità e della musica. Attraverso, infatti, l’attività di musicoterapia, i disabili, che si trovano in condizione di grande fragilità in termini di relazioni e interazioni, hanno la possibilità di aprirsi, ognuno a modo suo, e di far sentire la propria voce. Questa esperienza che abbiamo fortemente voluto con Chiara Forconi, Referente de Il Mulino, ci ha mostrato che avevamo ragione, e che la diversità può e deve essere valorizzata”
“Il progetto – racconta Chiara Forconi – è stato concepito per fornire agli ospiti della nostra RSD un’ulteriore occasione di socializzazione e interazione tra di loro e con gli operatori del progetto. Attraverso il canale della musica ognuno di loro ha avuto la possibilità, infatti, di esprimersi nella sua unicità”.
