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CHIUSI. Potremmo chiamarlo l’olivo di Porsenna, con un po’ fantasia. Certo è che la “minuta” di Chiusi viene indicata come possibile erede di piante etrusche.
Gli studi sono in corso, e vedono coinvolti Università di Siena, Arsia e Provincia, con l’obiettivo di arrivare ad una mappatura delle piante di olivo autoctone nel territorio senese.
Ormai le metodologie di indagine permettono di integrare le conoscenze prodotte dall’archeologia, dalla botanica e dall’analisi biologico-molecolare, con la possibilità di studiare attraverso le analisi del profilo le piante di olivi rinselvatichiti e plurisecolari, in corrispondenza di siti archeologici. Vale a dire, i presunti “relitti” delle antiche coltivazioni, con la possibilità di ripercorrere l’evoluzione storica dell’olivicoltura.
L’opportunità per Chiusi è straordinaria, come ha ben compreso la Proloco, che organizza ogni anno la Festa dell’olio insieme al Comune.
In un convegno, che si è svolto nel fine settimana, si è parlato delle potenzialità della “minuta” per la valorizzazione del territorio. Ora non resta che sperare in un incremento della produzione, e magari in una certificazione. Un fronte che vede particolarmente impegnato il Comune di Chiusi, in prima fila nel sostegno delle produzioni locali. Tra le iniziative, lo sviluppo della cosiddetta filiera corta, che permette a numerosi produttori locali, in occasioni come la Festa dell’olio, di vendere ed esporre i vari prodotti. Chiusi ha una straordinaria vocazione agricola, solo offuscata dal recente sviluppo legato ai servizi, alle vie di comunicazione, all’artigianato. Eppure questo è un bellissimo territorio, coltivato da secoli e particolarmente fertile: il lago, il terreno intorno alla Chiana sono fonti straordinarie di sapori. Allora, l’olio extravergine locale, insieme agli altri prodotti (dal pesce alla “fagiolina”, fino all’ottimo vino) possono rappresentare una risposta a nuovi bisogni di residenti e turisti. Intanto, nel consiglio comunale si discute dell’ampliamento dei banchi della filiera corta anche al mercato settimanale, che ormai si avvicina all’obiettivo dei quindici produttori agroalimentari, tutti della zona. Una sensibilità che è stata confermata, nell’ultimo fine settimana, dal menù a base di olio extravergine di oliva proposto da ben otto ristoranti locali a un prezzo promozionale. Una proposta gradita: in molti hanno prenotato per scoprire piatti innovativi associati a ricette tradizionali, inseguendo nei sapori un filo d’oro ricco di sostanze nutritive e benefiche.