di Andrea Pagliantini
SIENA. Un pacchetto vuoto di sigarette, tirato sul cippo del Tenente Monciotti, morto sulla Cima Val Bona nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale.
Il viale dei cipressi che conduce alla chiesa di San Biagio, poco fuori dall’abitato di Montepulciano, non è altro che un monumento alla memoria di quanti furono sradicati dalle proprie case e dai propri affetti e spediti a perdere la vita per cause incomprensibili, di fronte a un nemico (contadino, artigiano, fabbro, ecc.) che non gli aveva fatto niente.
Ogni cipresso del viale di San Biagio, corrisponde a un cippo con inciso il nome del caduto, alcuni sono leggibili, altri parecchio meno.
Due anni fa venne spiegato (dopo un articolo sul Cittadino) al sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini, lo stato delle cose e della memoria sbiadita sui suoi concittadini periti nella follia della Prima Guerra.
Dopo due anni, la memoria risulta essere ancora più sbiadita, perchè niente a quei cippi è stato fatto.
Forse, si tratta di una scarsa sensibilità, forse si pensa solo a aumentare il numero delle greggi turistiche, forse si ha timore dell’anima inquisitrice del Cardinale Bellarmino, che possa condannare al rogo (dal luogo poco fresco in cui sarà confinato) quegli amministratori che non hanno rispetto per la memoria e per la cosa pubblica.