"La moschea, come la Fabbrichina e la nuova Piazza Arnolfo, è testimonianza del disinteresse nei confronti della città di Colle da parte dei suoi Amministratori"
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COLLE DI VAL D’ELSA. “Il minareto della moschea di Colle è certamente un simbolo: ma un simbolo – a nostro avviso – di una terra che trasuda civiltà svenduta agli ultimi arrivati, oltre che di una politica assente, cieca ed ingiusta nei confronti dei Cittadini, quella del Pd e della Sinistra. La moschea, come la Fabbrichina e la nuova Piazza Arnolfo, è testimonianza del disinteresse nei confronti della città di Colle da parte dei suoi Amministratori, autori di sfregi quotidiani a cui i Colligiani sono sottoposti e di cui certo non possono andare orgogliosi.
Pensiamo che il minareto sarà invece molto apprezzato dall’Imam, soddisfatto di vedere ridisegnato lo skyline colligiano: esso, infatti, pare un contraltare a quello che fino ad oggi è stato il vero segno distintivo di Colle Val d’Elsa, ovvero la torre d’Arnolfo. Ma pensiamo che nessun Colligiano possa manifestare la propria appartenenza alla cittadina caratterizzandola con la presenza della seconda moschea più grande d’Italia. Crediamo che la comunità di Colle debba andare sì orgogliosa, ma della propria cultura, del proprio patrimonio artistico e monumentale, per aver dato i natali a personaggi quali Arnolfo di Cambio, Cennini, Scala, Bilenchi, Usimbardi, per la grande tradizione industriale dei suoi mulini e delle preziose produzioni di carta bianca e cristallo; tutto ciò non potrà mai essere sostituito da qualcosa di imposto, che non ci rappresenta storicamente né culturalmente.
Su La Nazione del 25 ottobre 2013 si leggeva: “Dal 2001 l’amministrazione comunale ha concesso in uso un terreno per la costruzione del nuovo centro culturale islamico (moschea). Ciò ha portato a molte polemiche di una parte della popolazione che ha richiesto, nell’agosto 2006 anche un referendum, giudicato inammissibile dal consiglio comunale. Il 25 ottobre 2013 è stata inaugurata la nuova moschea di Colle Val D’Elsa. Un luogo di preghiera per il mondo islamico che sorge dopo anni di polemiche e roventi dibattiti nella pubblica opinione, che videro coinvolti tra gli altri anche Oriana Fallaci e Mario Borghezio. Il centro islamico è stato costruito a San Lazzaro, alla periferia della città, in un parco su terreno concesso in diritto di superficie per 99 anni all’associazione islamica, che paga un affitto di 11.000 euro all’anno. Fondi per la realizzazione sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Mps (300.000 euro), dalle comunità italiane (1 milione e 600.000 euro) e ancora da una fondazione del Qatar”. Ne saranno certamente soddisfatti gli ex Sindaci di Colle Val d’Elsa, tra i quali Marco Spinelli, che hanno fortemente voluto il centro religioso islamico. E così, mentre anche in questi giorni intorno al Natale, numerosi Cristiani vengono uccisi in tutto il mondo dai fondamentalisti, i Colligiani possono andar fieri del loro nuovo…”simbolo”. Che tristezza!”
Lega Nord Toscana