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VALDELSA. All’indomani degli arresti di Formigli, ex numero uno del PD ed altri compagni di partito, per illeciti urbanistici perpetrati nella vicina Firenze, si torna a dover riflettere inevitabilmente sulla questione degli alloggi costruiti in edilizia convenzionata anziché attraverso iniziative pubbliche regolate da bandi e gare di appalto a pubblica evidenza, nel contesto dei Comuni della Valdelsa.
“La questione urbanistica del comprensorio è ormai da tempo un argomento caldo che ci auguriamo trovi presto risposte e risvolti positivi per le città e per i cittadini. Certe circostanze edilizie locali continuano a lasciare ancora troppi dubbi e perplessità.”
Queste le dichiarazioni di Annamaria Giorli, neo-rappresentante della Lega Nord Toscana per il circondario della Valdelsa che conferma la precisa volontà di proseguire una vertenza già a suo tempo intrapresa: “Certe operazioni di conversione delle superfici dei piani regolatori, si suppone che servano alle amministrazioni affinché possano concedere la possibilità di maggior cementificazione, incassando un maggior introito di oneri da parte dei costruttori e dei cittadini. Come dimostra il caso Firenze, tali regolamenti in alcuni casi se usati in maniera distorta, parrebbero agevolare favoritismi”.
Giorli prosegue: “Da parte mia ho già avuto la determinazione di manifestare e denunciare alle autorità competenti certi atteggiamenti poco rispettosi. Ancora adesso si attendono giudizi nel merito. Nel frattempo, l’unica certezza è rappresentata dalle pressioni che ne sono derivate affinché si desista da questa azione, che dovrebbe portare ad una nuova sistemazione degli strumenti urbanistici. Adesso c’è bisogno che le città e i cittadini si sveglino dall’omertà diffusa e trovino anche loro il coraggio di agire, contrastando certe anomalie.”
In conclusione Giorli pone l’accento ed alza i toni precisando che: “Anche a Firenze, l’edilizia convenzionata è stata mal gestita dal punto di vista politico – istituzionale. L’edilizia ai fini sociali come per esempio prescritta dal Piano Strutturale di Poggibonsi, doveva essere inderogabilmente di iniziativa pubblica e non privata. Così facendo i Comuni avrebbero garantito la possibilità d’acquisto della casa a modici prezzi, mentre diversamente operando e non controllando l’effettiva applicazione del prezzo di vendita, sembrerebbe si fossero create le condizioni per poter speculare sul settore immobiliare, danneggiando il mercato e non offrendo alcuna garanzia istituzionale che doveva essere assicurata proprio dalle Amministrazioni Comunali.”