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CASTELNUOVO BERARDENGA. Villa a Sesta è un piccolo paese, continua a essere una comunità di persone che si parlano e si ritrovano una domenica mattina per tirare a lucido stradine e piazze e pavesare le vie per le imminenti feste.
I lavori fervono, la fantasia galoppa, installazioni si aggiungono, ravvivando il borgo e rendendolo vivo: spicca una delle frasi incise sui mattoni dell’ingresso al paese: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”, attribuita al Sognatore di Assisi.
Il presepe acquatico nel vecchio lavatoio ripulito, la borraccina che copre o si mischia ad assi per qualche futura creazione, le cassette da frutta di legno dipinte di rosso e piene di stralci di campagna, il trenino intagliato, alberi che si illuminano… segno che basta poco a scaldare quando prevalgono i sentimenti e il senso di comunità e di appartenenza.
Dopo un anno come questo, il tepore della Villa a Sesta c’è ancora, assieme alla meraviglia dei cachi non colti sugli alberi spogli.