VALDELSA. Giusto 20 anni fa arrivarono a Poggibonsi e nella Valdelsa, provenienti dalle provincie di Livorno e Pisa, i primi immigrati del Senegal alla ricerca di un lavoro e di un futuro nelle fabbriche della zona.Il periodico “Il Maritain” ospitò, in quell’occasione, un articolo dal titolo “Il terzo mondo è tra noi”, ed in molti ci rendemmo conto che stava avvenendo un fenomeno sociale nuovo (benché altre città ed altri Paesi europei lo avessero già precedentemente vissuto) che avrebbe cambiato il nostro piccolo mondo di cittadina di provincia, mettendoci di fronte ad una realtà con la quale avremmo dovuto, volenti o nolenti, confrontarci.
Erano gli inizi degli anni '90 in un’Italia molto diversa da quella attuale, interessata dai primi flussi immigratori, i tempi della legge Martelli, dove l’economia e l’industria ancora tiravano e molti imprenditori erano ben lieti di trovare manodopera disposta a lavorare come verniciatore oppure in fonderia. Il Circolo Culturale Maritain realizzò in quell’anno anche un questionario (distribuito nelle scuole superiori della Valdelsa e compilato da circa 1.500 studenti) pubblicando in seguito una inchiesta sulla presenza di persone extracomunitarie in Valdelsa dal titolo “Siamo razzisti anche noi?”; sarebbe interessante a vent’anni di distanza ripetere quel sondaggio e verificarne l’esito con i dati di allora. Poggibonsi contava circa 26.000 abitanti, il numero degli immigrati extracomunitari era intorno alle 200 unità e poco meno della metà erano senegalesi, peraltro tutti di sesso maschile.
Oggi la nostra cittadina conta 30.000 abitanti e gli stranieri (comunitari ed extracomunitari) sono quasi 3mila, appartenenti a più di 70 nazionalità diverse, intanto i senegalesi residenti sono diventati 450 (di cui più di cento donne), inoltre sono nati bambini che frequentano i nostri asili e nostre scuole, qualcuno di loro è diventato cittadino italiano.
I senegalesi costituiscono oggi, in assoluto, la seconda comunità di stranieri presenti nella nostra città, dopo gli albanesi.
Credo che tutti noi che viviamo la città abbiamo potuto constatare come questa comunità sia pacifica e cordiale ed abbia dato davvero pochi problemi in relazione a gravi reati commessi da parte dei suoi componenti ai danni della collettività o alla turbativa dell’ ordine pubblico.Sono persone disponibili al dialogo, emigrate dal loro Paese con l’intento di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle dei loro familiari attraverso il lavoro e il sacrificio, motivate a ricercare forme di partecipazione ed integrazione nella nostra società anche attraverso forme associative, a questo proposito occorre ricordare che sono stati i primi a fondarne una, DIOUBO (Amicizia).
Il gruppo Lista Di Pietro-IDV, nel corso delle ultime elezioni amministrative, ha candidato un rappresentante di origini senegalesi nella propria lista che ha accettato questo impegno a servizio degli immigrati e dei lavoratori in generale, perché quando si lavora fianco a fianco in una fabbrica o in un cantiere certamente si hanno meno pregiudizi rispetto ad altre situazioni di vita sociale.
Il Circolo Valdelsa dell’Italia dei Valori ritiene pertanto che l’Amministrazione Comunale, d’intesa evidentemente con l’Associazione dei Senegalesi e con le altre Amministrazioni della zona, se interessate, getti le basi per realizzare un’iniziativa pubblica che ricordi l’anniversario ventennale della presenza della comunità senegalese a Poggibonsi ed in Valdelsa, attraverso una manifestazione che valorizzi: costumi, musica e danze, filmografia (a ricordo del regista Ousmane Sembene recentemente scomparso), cucina etnica della tradizione senegalese.Come gruppo IDV, ma soprattutto come italiani (memori del nostro passato di immigrati) riteniamo giusto che con la stessa fermezza con la quale stampa e media evidenziano reati e fatti di cronaca nera imputabili a stranieri e dei quali chiediamo l’applicazione di pene adeguate ai delitti commessi, con la stessa misura, che si chiama onestà morale, dobbiamo riconoscere concretamente e visibilmente l’impegno, il lavoro la volontà di integrarsi degli stranieri che percorrono una strada di legalità e rispetto delle leggi del Paese che li ospita.
Giacomo Toni
Consigliere Comunale nel Comune di Poggibonsi
Erano gli inizi degli anni '90 in un’Italia molto diversa da quella attuale, interessata dai primi flussi immigratori, i tempi della legge Martelli, dove l’economia e l’industria ancora tiravano e molti imprenditori erano ben lieti di trovare manodopera disposta a lavorare come verniciatore oppure in fonderia. Il Circolo Culturale Maritain realizzò in quell’anno anche un questionario (distribuito nelle scuole superiori della Valdelsa e compilato da circa 1.500 studenti) pubblicando in seguito una inchiesta sulla presenza di persone extracomunitarie in Valdelsa dal titolo “Siamo razzisti anche noi?”; sarebbe interessante a vent’anni di distanza ripetere quel sondaggio e verificarne l’esito con i dati di allora. Poggibonsi contava circa 26.000 abitanti, il numero degli immigrati extracomunitari era intorno alle 200 unità e poco meno della metà erano senegalesi, peraltro tutti di sesso maschile.
Oggi la nostra cittadina conta 30.000 abitanti e gli stranieri (comunitari ed extracomunitari) sono quasi 3mila, appartenenti a più di 70 nazionalità diverse, intanto i senegalesi residenti sono diventati 450 (di cui più di cento donne), inoltre sono nati bambini che frequentano i nostri asili e nostre scuole, qualcuno di loro è diventato cittadino italiano.
I senegalesi costituiscono oggi, in assoluto, la seconda comunità di stranieri presenti nella nostra città, dopo gli albanesi.
Credo che tutti noi che viviamo la città abbiamo potuto constatare come questa comunità sia pacifica e cordiale ed abbia dato davvero pochi problemi in relazione a gravi reati commessi da parte dei suoi componenti ai danni della collettività o alla turbativa dell’ ordine pubblico.Sono persone disponibili al dialogo, emigrate dal loro Paese con l’intento di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle dei loro familiari attraverso il lavoro e il sacrificio, motivate a ricercare forme di partecipazione ed integrazione nella nostra società anche attraverso forme associative, a questo proposito occorre ricordare che sono stati i primi a fondarne una, DIOUBO (Amicizia).
Il gruppo Lista Di Pietro-IDV, nel corso delle ultime elezioni amministrative, ha candidato un rappresentante di origini senegalesi nella propria lista che ha accettato questo impegno a servizio degli immigrati e dei lavoratori in generale, perché quando si lavora fianco a fianco in una fabbrica o in un cantiere certamente si hanno meno pregiudizi rispetto ad altre situazioni di vita sociale.
Il Circolo Valdelsa dell’Italia dei Valori ritiene pertanto che l’Amministrazione Comunale, d’intesa evidentemente con l’Associazione dei Senegalesi e con le altre Amministrazioni della zona, se interessate, getti le basi per realizzare un’iniziativa pubblica che ricordi l’anniversario ventennale della presenza della comunità senegalese a Poggibonsi ed in Valdelsa, attraverso una manifestazione che valorizzi: costumi, musica e danze, filmografia (a ricordo del regista Ousmane Sembene recentemente scomparso), cucina etnica della tradizione senegalese.Come gruppo IDV, ma soprattutto come italiani (memori del nostro passato di immigrati) riteniamo giusto che con la stessa fermezza con la quale stampa e media evidenziano reati e fatti di cronaca nera imputabili a stranieri e dei quali chiediamo l’applicazione di pene adeguate ai delitti commessi, con la stessa misura, che si chiama onestà morale, dobbiamo riconoscere concretamente e visibilmente l’impegno, il lavoro la volontà di integrarsi degli stranieri che percorrono una strada di legalità e rispetto delle leggi del Paese che li ospita.
Giacomo Toni
Consigliere Comunale nel Comune di Poggibonsi
Italia dei Valori – Lista Di Pietro