La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale in viaggio per sensibilizzare la politica sullla salute dei cittadini e sull’importanza di investire nella medicina di famiglia
CHIUSI. Toccherà anche la nostra provincia la campagna #adesso basta che farà tappa a Chiusi il prossimo MARTEDI 23 OTTOBRE dalle 15 alle 17 in Piazza della Stazione.
30 giorni in camper per percorrere 1800 km ed incontrare i cittadini di 15 città italiane. #adessoBasta è organizzata dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) per sensibilizzare la politica al tema della salute dei cittadini e sull’importanza di investire nella Medicina di Famiglia – come ha dichiarato il segretario nazionale FIMMG, Silvestro Scotti – con provvedimenti specifici e finalizzati in finanziaria. “Saremo nelle piazze a ripeterlo ai cittadini”.
L’intento dell’iniziativa è di ascoltare le esigenze dei cittadini per poter avanzare al Governo richieste che tengano in considerazione i reali bisogni socio-sanitari della popolazione. Per farlo, i medici aderenti a FIMMG hanno scelto un tour nelle piazze d’Italia, soprattutto dei piccoli paesi, per cercare un confronto diretto con i cittadini ed essere punto di riferimento di un servizio sanitario di prossimità ad accesso diretto e gratuito. “Ricordiamo – dice Scotti – che in Italia ci sono 5.498 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 69,47% del numero totale dei comuni italiani, dove vivono circa 10 milioni di cittadini ai quali va offerto, considerando una maggiore distanza da un’offerta di secondo livello specialistico, un servizio di cure primarie competitivo ed efficiente, partendo dalle unità elementari che noi chiamiamo micro-équipe, che possono migliorare anche l’efficienza del SSN nelle aree a maggiore densità di popolazione, diventando il mattone costituente di forme più complesse di cure primarie”.
“Lo scenario – si legge in una nota stampa di FIMMG nazionale – che si stenta a far comprendere è quello di un paese nel quale si registra un rapido e costante invecchiamento della popolazione, con l’esigenza di offrire risposte adeguate sul tema delle cronicità che hanno come fondamentali per l’assistenza di una tale popolazione la prossimità e la domiciliarità”.
“Un tema che chiunque sia al governo o all’opposizione dovrà tenere in debita considerazione mettendo mano alla legge finanziaria. A tantissimi medici manca il supporto di altre figure professionali come l’infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l’Assistente Sociale e i Terapisti della Riabilitazione. Figure che possano cioè aiutarli a gestire tutte quelle funzioni, spesso non mediche, che non gli permettono, se non con grande sacrificio, di prendersi cura dei pazienti e offrire loro un’assistenza migliore”. Per questo i Medici di Famiglia vanno messi in condizione di acquisire personale e quanto necessario ad offrire una serie di servizi o semplici esami, come fare un elettrocardiogramma, una spirometria o una glicemia come pure accedere a tutta la tecnologia di telemedicina disponibile che renderebbero gli ambulatori dei medici di famiglia competitivi rispetto alla corsa all’ospedale.
Sull’ambulatorio-camper itinerante della FIMMG vede la partecipazione e la presenza costante del Segretario Generale Scotti. Saranno distribuiti i volantini con le ragioni di #adessoBasta, hashtag che è stato tradotto in tutti i dialetti proprio per ricordare la territorialità e l’appartenenza alle comunità locali dell’offerta della medicina di famiglia. L’invito è rivolto ai cittadini che avranno la possibilità di raccontare i loro bisogni ai medici di famiglia, saranno raccolte le opinioni sulle necessità, sul medico e sui servizi che si vorrebbero trovare negli studi medici.
Questo tour è stato fortemente voluto dai medici di medicina generale FIMMG perché i pazienti siano il loro ‘motore’ e per far capire quanto le loro esigenze siano importanti per i medici.
“La figura del medico di famiglia – dice Scotti – è troppo importante, specie considerando che nel 70% dei casi è proprio lui il principale riferimento per i problemi di salute, con percentuali superiori all’85% nella popolazione più anziana. Con il tempo si crea un rapporto di fiducia oserei dire indissolubile con l’assistito, garantendo così una continuità di cura”.