GAIOLE IN CHIANTI. Paolo Rinaldi è un eroe dei tempi moderni che fende le nuvole di polvere delle strade bianche del Chianti, le fitte nebbie padane, come le strade del Nuovo e del Vecchio Mondo.
Contro il logorio della vita moderna, si muove allegramente fra i chilometrici ingorghi nelle strade di Milano, con la sua sagoma incondonfondibile, con la postura pedalatoria d’altri tempi, abbigliato come un gentiluomo dei primi decenni del Novecento, attualizzato al gentiluomo che è ora, nei tempi correnti.
Un pioniere che ne ha fatta di strada, spesso in solitaria, a volte in gruppo con i tanti amici conosciuti fra una salita impervia o una foratura.
Il viaggio su due ruote potrebbero avere un grande cantore coinvolgente, perchè i giri in lungo e in largo di Paolo sono ascolto, silenzio, occhi e sentimenti acuti, sorriso nella passione coinvolgente.
Nell’ultimo viaggio in bicicletta a Cuba con un gruppo di amici è venuta fuori anche la dote non banale del fotografo con persone e istanti che sono scatti con pensieri che possono essere generati solo da una arguta infinita tenerezza.
La sua mitica bicicletta storica (anni ’30 del Novecento?) è stata donata al Museo Origo di Gaiole e si trova poco distante dalla mitica Bettini di un altro grande campione di umiltà che è Vasco Nuti, “Il Pipa”.