“CHIANTI. La drastica riduzione dei collaboratori scolastici del nostro istituto comprensivo, conseguente ai tagli attuati dal Ministero, potrebbe creare forti disagi nella gestione dei servizi, sia sotto il profilo dell’efficienza che sotto quello della vigilanza e della sicurezza degli studenti”. A dirlo sono Michele Pescini, Alessandro Aterini e Roberto Bozzi, sindaci dei Comuni di Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e Castelnuovo Berardenga, preoccupati per il quadro tracciato loro da Luciana Lucioli, dirigente dell’Istituto comprensivo “G.Papini”, che riunisce le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie dei tre comuni chiantigiani.
“Per l’anno scolastico 2010/11 – raccontano i sindaci – l’Istituto Papini, formato da undici plessi più due classi distaccate, avrà a disposizione solo sedici collaboratori scolastici per garantire il servizio di custodia e sorveglianza. Un numero assolutamente insufficiente a coprire le esigenze di quattro scuole dell’infanzia, quattro primarie e tre secondarie distribuite su tre comuni notevolmente distanti l’uno dall’altro, con articolazioni orarie che prevedono rientri pomeridiani e con un elevato numero di alunni diversamente abili”.
“La dirigente scolastica – spiegano i sindaci – ci ha presentato una situazione che rischia di paralizzare lo svolgimento delle normali attività didattiche. Tenendo conto che in alcuni plessi scolastici sarà in servizio un solo collaboratore, cosa succederà se questo una mattina non potrà recarsi a lavoro per malattia? Chi aprirà la scuola? Né l’orario coperto dal personale dell’impresa di pulizie potrà sostituire quanto i tre collaboratori sottratti avrebbero garantito da contratto. L’impresa, infatti, effettua 34 ore di vigilanza e 36 ore di pulizia settimanali, quest’ultime da effettuarsi solo dopo il termine delle attività didattiche, contro le 108 ore che avrebbero garantito i tre collaboratori “tagliati”. In questa situazione, sono a rischio il regolare espletamento di servizi come la pulizia della palestra di Castelnuovo, la vigilanza degli alunni che arrivano in anticipo con gli autobus, il servizio mensa e l’ordinaria vigilanza, soprattutto nelle scuole dell’infanzia, dove ci sono classi che sfiorano i trenta alunni”.
“Prima di rivolgersi a noi – ricostruiscono i sindaci – la nostra dirigente scolastica ha seguito i canali istituzionali previsti, sottoponendo la situazione all’Ufficio scolastico provinciale affinchè rivedesse l’assegnazione del personale. In base a quanto specificato dalla circolare ministeriale n 59 del 23 luglio 2010, sono infatti previste deroghe ai tagli qualora le risorse assegnate alle istituzioni scolastiche non rendano possibile il regolare funzionamento dei servizi scolastici “specificatamente in presenza di scuole articolate su più plessi, ovvero a fronte di situazioni di particolare complessità amministrativa, nonché al fine di garantire adeguato livello di sicurezza…”. Un quadro che rispecchia la situazione dell’Istituto Papini, che però si è visto respingere la richiesta di integrare l’organico Ata con un ulteriore collaboratore scolastico”. “Di fronte allo stato di emergenza in cui potrebbe trovarsi il nostro istituito, il suo personale, i docenti e gli alunni, ci muoveremo nelle sedi opportune affinchè tutti siano messi nelle condizioni di lavorare con serenità, in sicurezza e nel rispetto delle norme”.
“Per l’anno scolastico 2010/11 – raccontano i sindaci – l’Istituto Papini, formato da undici plessi più due classi distaccate, avrà a disposizione solo sedici collaboratori scolastici per garantire il servizio di custodia e sorveglianza. Un numero assolutamente insufficiente a coprire le esigenze di quattro scuole dell’infanzia, quattro primarie e tre secondarie distribuite su tre comuni notevolmente distanti l’uno dall’altro, con articolazioni orarie che prevedono rientri pomeridiani e con un elevato numero di alunni diversamente abili”.
“La dirigente scolastica – spiegano i sindaci – ci ha presentato una situazione che rischia di paralizzare lo svolgimento delle normali attività didattiche. Tenendo conto che in alcuni plessi scolastici sarà in servizio un solo collaboratore, cosa succederà se questo una mattina non potrà recarsi a lavoro per malattia? Chi aprirà la scuola? Né l’orario coperto dal personale dell’impresa di pulizie potrà sostituire quanto i tre collaboratori sottratti avrebbero garantito da contratto. L’impresa, infatti, effettua 34 ore di vigilanza e 36 ore di pulizia settimanali, quest’ultime da effettuarsi solo dopo il termine delle attività didattiche, contro le 108 ore che avrebbero garantito i tre collaboratori “tagliati”. In questa situazione, sono a rischio il regolare espletamento di servizi come la pulizia della palestra di Castelnuovo, la vigilanza degli alunni che arrivano in anticipo con gli autobus, il servizio mensa e l’ordinaria vigilanza, soprattutto nelle scuole dell’infanzia, dove ci sono classi che sfiorano i trenta alunni”.
“Prima di rivolgersi a noi – ricostruiscono i sindaci – la nostra dirigente scolastica ha seguito i canali istituzionali previsti, sottoponendo la situazione all’Ufficio scolastico provinciale affinchè rivedesse l’assegnazione del personale. In base a quanto specificato dalla circolare ministeriale n 59 del 23 luglio 2010, sono infatti previste deroghe ai tagli qualora le risorse assegnate alle istituzioni scolastiche non rendano possibile il regolare funzionamento dei servizi scolastici “specificatamente in presenza di scuole articolate su più plessi, ovvero a fronte di situazioni di particolare complessità amministrativa, nonché al fine di garantire adeguato livello di sicurezza…”. Un quadro che rispecchia la situazione dell’Istituto Papini, che però si è visto respingere la richiesta di integrare l’organico Ata con un ulteriore collaboratore scolastico”. “Di fronte allo stato di emergenza in cui potrebbe trovarsi il nostro istituito, il suo personale, i docenti e gli alunni, ci muoveremo nelle sedi opportune affinchè tutti siano messi nelle condizioni di lavorare con serenità, in sicurezza e nel rispetto delle norme”.