di Andrea Pagliantini
SIENA. Dalla natia Pavia, in sella a una vecchia Legnano a cui è attaccato a mo’ di rimorchio un carrellino per le necessità del viaggio, attraverso la rotta della Francigena, ecco spuntare in Val d’Orcia la determinata e dolce Iole, ammaliata dalla bellezza del paesaggio, che, dopo aver visto scorrere lentamente davanti ai suoi occhi il mare della lucchesia, le torri di San Gimignano, la malinconia di Colle Alta, si ferma per qualche giorno a Bagno Vignoni, prima di riprendere la strada verso Roma.
Punto di mezzo di un viaggio lento, riparte alla scoperta della bellezza rimasta, delle persone non corrose dalla rabbia, della natura diversa e chi ha intorno e poi ancora verso sud, alla scoperta o alla ricerca del meglio che c’è in penombra, fuori dalle linee rette di semplicità e sentimenti, parallele al successo, alla solitudine, al vivere guardinghi e mai sazi di avere.
Iole, piccola donna Eroica, che sfida se stessa e questo mondo di plastica.