Si tratta di una ricerca sulla qualità della vita promossa dalla Caritas diocesana
MONTERONI D’ARBIA. Anche Monteroni d’Arbia entra a far parte del progetto “Sono io il custode di mio fratello” promosso dalla Caritas diocesana che prevede una ricerca qualitativa sugli stili di vita, salute e benessere dei cittadini coinvolti nello studio. Il percorso della ricerca, le motivazioni e le modalità di indagine saranno presentati il prossimo 24 marzo alle 18 nella Sala del Consiglio del palazzo comunale di Monteroni d’Arbia.
“Vogliamo dare il nostro contributo a questa ricerca – spiega l’assessore al Sociale Michela Giannetti – dando possibilità e strumenti ai ricercatori che adotteranno un’ottica che privilegia la “percezione” che i soggetti hanno del proprio benessere, ipotizzando che dietro a stati di salute non ottimali si dipanino un insieme di bisogni di natura sociale, relazionale, affettiva, quali ad esempio l’urgenza del poter condurre una vita piena e autonoma insieme ad altri, la necessità di trovare modi per realizzare le proprie aspirazioni che siano consoni e soddisfacenti, il bisogno di recuperare una fiducia nell’altro”.
La ricerca sarà condotta da Carolina Scaglioso (Dipartimento di ateneo per la didattica e la ricerca dell’Università per stranieri di Siena) e Giovanni Tondo (Direttore Caritas Diocesana di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino) e riguarda alcuni comuni delle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
La ricerca quindi si baserà su contatti diretti con i cittadini dei territori individuati e saranno aree di indagine la vita familiare, stili e tempi di vita (uso del tempo libero, tipologie di ambienti frequentati, ecc), socializzazione, lavoro, benessere economico, salute e benessere, formazione.
“Il punto di riferimento per avviare il discorso – spiegano i responsabili del progetto che saranno presenti all’incontro del 24 – è costituito da un incontro con le realtà socio-aggregative presenti sul territorio (associazioni, strutture di volontariato, istituzioni pubbliche e private, ecc.); attraverso la mediazione di queste realtà, cui chiediamo di farsi volano e di veicolare informazioni sul progetto, vorremmo pianificare una serie di colloqui tesi a conoscere da vicino e a raccogliere le narrazioni dei destinatari della ricerca, famiglie o dei singoli che siano”.
Lo strumento principale dell’indagine sarà costituito da incontri e colloqui di gruppo o singoli fatti attraverso un questionario-guida utile a sviluppare le conversazioni in maniera da porre ciascuno a proprio agio con comportamenti dei ricercatori lontani da ogni atteggiamento anche lontanamente inquisitorio e valutativo. I colloqui, dunque, saranno guidati in modo da far emergere sia la realtà effettuale di ognuno, sia la realtà come viene percepita nell’insieme dei bisogni e delle aspirazioni a un benessere soddisfacente e auspicato. Inoltre i questionari-guida dei colloqui sono stati strutturati per permettere una lettura dell’oggi di ognuno in relazione alla vita prima dell’evento che ha causato la crisi (esistenziale o economica o altro ancora) oppure in relazione alla vita condotta nei luoghi di provenienza (nel caso degli immigrati), auspicando di poter prendere insieme consapevolezza di “ciò che manca per…”.
“Per capire meglio la metodologia di ricerca – conclude l’assessore Giannetti – ma anche quelli che saranno i risultati auspicati e gli oggetti di indagine invitiamo quindi tutti a prendere parte all’incontro programmato. Sarà quella l’occasione per porre domande ai due ricercatori ed eventualmente dare una mano nella ricerca stessa: l’appuntamento è per martedì 24 marzo alle 18 nella Sala Consiliare”.