POGGIBONSI. E’ doveroso intervenire ad alcuni giorni di distanza dal Consiglio Comunale che ha visto la faticosa approvazione della variante urbanistica che interessa la zona industriale dei Foci. Nonostante le pontificazioni del capogruppo della maggioranza Pd, la realtà è purtroppo diversa, come già abbiamo ampiamente riferito in consiglio comunale.
Innanzitutto dobbiamo dire non c’è traccia di semplificazione né di snellimento della macchina amministrativa, che nel settore urbanistico è ancora pesante e complessa; schede norma incomprensibili, errori di calcolo, caos nell’applicazione delle leggi, incertezza nei contenuti.
Basti solo dire che in base alla cartografia allegata alla delibera approvata in Consiglio Comunale è tracciata una zona di elevata pericolosità idraulica nel sito ove è collocato l’inceneritore: in altre parole la struttura del termovalorizzatore è da considerarsi all’attualità sotto almeno 2 metri d’acqua, stando agli studi idraulici dell’ufficio tecnico; chiediamo al Sindaco di provvedere quindi urgentemente al piano di evacuazione, prima di eventuali catastrofi che sembrano – a parere dei dirigenti – prossime e indifferibili.
Parimenti vi sono errori nell’interpretazione della legge regionale n.21/2012, dal momento che l’attuale Giunta non ha ben valutato la sua portata ed applicazione alle lottizzazioni approvate – e già eseguite prima dell’entrata in vigore della norma stessa e quindi non soggetti alla sua applicazione, come la medesima legge sancisce all’art. 9 co.b.
Insomma, un grande caos, che oggi viene spacciato come una vittoria ed esaltato come un grande percorso amministrativo; in realtà questa variante, al pari del bilancio, certifica l’incapacità della Giunta Bussagli di disegnare una strategia seria di sviluppo per la città e garantire agli operatori che hanno investito nel nostro Comune con attività industriali che creano occupazione.
Peraltro l’iniziale delibera era affetta da un grossolano errore di calcolo e da alcune evidenti incongruenze tra la scheda di sintesi e le singole schede norma relative ai lotti presenti nella zona industriale. Errori che hanno ritardato e rallentato l’iter di approvazione e che hanno palesato anche l’inaffidabilità dell’ufficio tecnico. Come possiamo affidare le più delicate questioni tecnico-urbanistiche se si commette il più banale degli errori di calcolo?
Alla luce della recentissima approvazione della riforma della P.A., tanto decantata dal governo Renzi, ci chiediamo se non sia il caso di valutare l’ipotesi di ridimensionare e sfoltire i dirigenti. Il Comune di Siena ne ha 4, noi ne abbiamo 6. E di questi, ben 2 sono all’ufficio tecnico insieme a 30 dipendenti; numeri paragonabili a quelli di una piccola o media impresa, ma con risultati discutibili. Prendiamo spunto dalla riforma della P.A. che mira a snellire la burocrazia e che sul punto è chiara: “I manager potranno essere mandati via dalla PA dopo essere stati valutati negativamente; per non essere licenziato il dirigente pubblico potrà chiedere di essere demansionato a funzionario.” Se non il licenziamento per i dirigenti, la Giunta dovrebbe ipotizzare quanto meno un demansionamento. Ciò andrebbe nella direzione da noi tanto auspicata, di ripensamento dei rapporti tra la classe dirigente politica e i dirigenti, in cui deve da finire la cronica subordinazione della prima rispetto ai secondi. La politica deve dettare la linea, non farsela dettare dai dirigenti. Sempre ammesso che l’attuale Giunta voglia “governare” e non solo “amministrare” la città.
Francesco Michelotti e Simone De Santi