CHIUSI. A Chiusi si punta su una “comunità educante”, attraverso il costante dialogo tra scuola, famiglia e istituzioni.
Il progetto, dal titolo “Insieme per crescere”, ha visto di recente il terzo incontro annuale, che ha riunito genitori e insegnanti, accanto a Comune e Diocesi, in un teatro Mascagni gremito. Quest’anno si è scelta la formula del coinvolgimento attivo dei genitori, per far capire loro l’importanza della partecipazione alla vita scolastica. Così, alcuni gruppi di lavoro hanno elaborato alcune proposte, nella direzione di un maggiore coinvolgimento. Tra queste, la possibilità di utilizzare le professionalità dei genitori per coinvolgere i ragazzi in alcuni progetti. Inoltre, si chiede un maggiore coinvolgimento nella vita scolastica, visto che le elezioni dei rappresentanti di classe in genere vengono disertate a partire dalla definizione dei “Pof”, i piani dell’offerta formativa. Oppure si auspica nelle scuole un maggiore utilizzo delle nuove tecnologie per la comunicazione, con la creazione di forum tematici su internet e uno scambio di sms.
"Da quando c’è il progetto della comunità educante – sottolinea l’assessore alle politiche sociali Simona Cardaioli – ognuno ha preso coscienza del proprio ruolo per l’educazione dei ragazzi: la chiesa come educatore spirituale ma anche come punto di incontro; gli insegnanti non solo come dispensatori di nozioni ma anche educatori; i genitori che devono recuperare il loro ruolo talvolta trascurato per impegni di lavoro o per situazioni familiari non più tradizionali. In questo contesto, il Comune sostiene progetti finalizzati all’educazione. Ad esempio – aggiunge l’assessore – l’attivazione di nuovi laboratori nei quali i nostri ragazzi possano esprimersi secondo metodi nuovi e in discipline alternative a quelle tradizionali come l’italiano o la matematica, assecondando le proprie caspirazioni".
Rita Mangani Di Gori, presidente dell’Age Toscana (associazione dei genitori) ha sottolineato la straordinarietà dell’iniziativa chiusina.
"Per recuperare il rapporto di fiducia che nel tempo si è andato incrinando tra famiglia e scuola – ha assiunto Rita Albani, dirigente dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi – è necessario uscire dai rispettivi ruoli ed essere persone che perseguono la stessa finalità: la crescita integrale dei propri figli e dei propri allievi".
Oltre alla Di Goro, alla giornata chiusina era presente Stefano Sarzi Sartori, consulente alla formazione, coordinatore di un progetto analogo nella provincia di Trento, che ha ribadito l’importanza della condivisione e partecipazione dei genitori alla vita scolastica.