“Avete avuto il grande merito di credere nel futuro” ha commentato il Sindaco Luca Ceccobao a conclusione della cerimonia, di fronte ad una platea affollata dagli alunni dell’Istituto comprensivo.
Il primo cittadino ha dato, così, un messaggio di speranza alle nuove generazioni di Chiusi, che pure cercano di imparare a risolvere problemi, di fare proposte attraverso la partecipazione collettiva, il ricorso alle istituzioni, sia pure in forma baby. Merce rara per i tempi che corrono, e per questo particolarmente preziosa: sono state variegate le richieste degli imberbi consiglieri: alcune giustificate, motivate e possibili; altre fantasiose, originali, difficilmente realizzabili ma nel cuore della gente come, ad esempio, una mega piscina al lago e la ricostruzione di Porta San Pietro, all’ingresso del centro storico. Progetto, questo, perorato anche da alcune associazioni chiusine.
Per loro natura i ragazzi non tengono conto di quanto una realizzazione possa costare, o dei limiti imposti dal bilancio: amano sognare e credere all’impossibile. Ma da tutto questo trapela una fiducia nell’uomo, nelle istituzioni, nel futuro, nell’impossibile che può diventare possibile. Credono cioè in tutte quelle attitudini e prospettive che i politici, e questo particolare momento della politica e dell’economia, sembrano aver perso e di conseguenza non riescono a trasmettere. Forse anche per questo si ha paura del futuro, e questa parola sembra sempre più scomparsa dal linguaggio giovanile. Allora occorre una ventata di fantasia, di creatività, di entusiasmo, di fiducia: attitudini che nascono nel campo della libertà, si nutrono di speranza e non necessariamente sfociano nell’irrazionale.
Insomma, c’è stata una lezione di coraggio e di fiducia nel futuro al teatro Mascagni: in cattedra i ragazzi dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi, in prima fila assessori e sindaco il quale, da primo della classe, ha mostrato di comprendere il senso recondito della lezione che i ragazzi, inconsapevolmente, hanno saputo impartire.