CHIUSI. Chiusi da oggi (24 ottobre) ha un nuovo simbolo: la pensilina della stazione. È una strttura in vetro e acciaio che esalta la contrapposizione tra il volto contemporaneo, dinamico di una cittadina cresciuta intorno alla ferrovia e quella in collina, di origini etrusche.
L’apertura al pubblico è avvenuta nel tardo pomeriggio, con il sindaco Luca Ceccobao e il presidente della fondazione Monte dei Paschi Gabriello Mancini contornati da personalità e centinaia di cittadini, per una festa accentuata da bandiere e tamburi delle contrade dello Scalo.
La pensilina è di grandi dimensioni, per dare la giusta dignità architettonica a una stazione ricostruita senza troppe velleità nel dopoguerra: è solo un lontano ricordo quel grande palazzo su tre piani datato 1862, distrutto dai bombardamenti. Prima di questo intervento l’edificio della stazione era il più basso e anonimo di tutta la piazza Dante Alighieri; ora la pensilina gli attribuisce la giusta evidenza, grazie ai suoi 24,10 metri di lunghezza e ai 9,40 metri di profondità, per una superficie di 225,54 metri quadrati. Si intuisce da questi dati la mole dell’investimento, pari a circa di 400 mila euro, coperti quasi totalmente dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena. Ma oltre alla dimensioni, va sottolineata la personalità forte della pensilina, grazie alla serie di profili in acciaio zincato posti in fila l’uno accanto all’altro, in modo da permettere il passaggio della luce naturale. L’effetto tunnel è accentuato dalla visione laterale, con l’infilata dell’elemento in acciaio a “elle” rovesciata con viti a cerchio, usato come simbolo grafico in una mostra fotografica sui lavori di costruzione, inaugurata insieme al taglio del nastro. Altro aspetto caratterizzante è il contrasto della struttura grigiastra con l’intenso azzurro della copertura trasparente: i vetri autopulenti e a controllo solare sono incastrati sul tetto, tra una lamina e l’altra, per un bel gioco di luci e ombre.
La pensilina della stazione esprime trasparenza e leggerezza, con la struttura verticale messa in evidenza dal sistema di illuminazione con neon e led interni, che al tramonto ha regalato una inaspettata suggestione tra i presenti. A questa sorpresa si è aggiunto l’allestimento record della gigantesca aiuola della piazza, con un passaggio pedonale, alberature e siepi di gran pregio realizzati da Paesaggistica Toscana, società legata a Margheriti: uno dei più importanti vivaisti d’Europa con sede a Chiusi. Così, il restyling della stazione può dirsi completo, accanto alla riqualificazione del centro urbano: marciapiedi, verde pubblico, scuole, palestre, strade e piazze sono state oggetto di interventi significativi. Ma c’è stato anche notevole miglioramento dei servizi, con la nascita del centro commerciale naturale. Ora la nuova piazza diventa l’emblema di una Chiusi che cresce in prestigio e in qualità della vita.
La pensilina è stata disegnata dallo studio Mork 5, la progettazione strutturale è stata completata da Marco Marchetti, dopo le dimissioni di un precedente progettista, mentre la realizzazione è di Edilcentro: tutti nomi locali, altro valore aggiunto dell’opera.
L’apertura al pubblico è avvenuta nel tardo pomeriggio, con il sindaco Luca Ceccobao e il presidente della fondazione Monte dei Paschi Gabriello Mancini contornati da personalità e centinaia di cittadini, per una festa accentuata da bandiere e tamburi delle contrade dello Scalo.
La pensilina è di grandi dimensioni, per dare la giusta dignità architettonica a una stazione ricostruita senza troppe velleità nel dopoguerra: è solo un lontano ricordo quel grande palazzo su tre piani datato 1862, distrutto dai bombardamenti. Prima di questo intervento l’edificio della stazione era il più basso e anonimo di tutta la piazza Dante Alighieri; ora la pensilina gli attribuisce la giusta evidenza, grazie ai suoi 24,10 metri di lunghezza e ai 9,40 metri di profondità, per una superficie di 225,54 metri quadrati. Si intuisce da questi dati la mole dell’investimento, pari a circa di 400 mila euro, coperti quasi totalmente dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena. Ma oltre alla dimensioni, va sottolineata la personalità forte della pensilina, grazie alla serie di profili in acciaio zincato posti in fila l’uno accanto all’altro, in modo da permettere il passaggio della luce naturale. L’effetto tunnel è accentuato dalla visione laterale, con l’infilata dell’elemento in acciaio a “elle” rovesciata con viti a cerchio, usato come simbolo grafico in una mostra fotografica sui lavori di costruzione, inaugurata insieme al taglio del nastro. Altro aspetto caratterizzante è il contrasto della struttura grigiastra con l’intenso azzurro della copertura trasparente: i vetri autopulenti e a controllo solare sono incastrati sul tetto, tra una lamina e l’altra, per un bel gioco di luci e ombre.
La pensilina della stazione esprime trasparenza e leggerezza, con la struttura verticale messa in evidenza dal sistema di illuminazione con neon e led interni, che al tramonto ha regalato una inaspettata suggestione tra i presenti. A questa sorpresa si è aggiunto l’allestimento record della gigantesca aiuola della piazza, con un passaggio pedonale, alberature e siepi di gran pregio realizzati da Paesaggistica Toscana, società legata a Margheriti: uno dei più importanti vivaisti d’Europa con sede a Chiusi. Così, il restyling della stazione può dirsi completo, accanto alla riqualificazione del centro urbano: marciapiedi, verde pubblico, scuole, palestre, strade e piazze sono state oggetto di interventi significativi. Ma c’è stato anche notevole miglioramento dei servizi, con la nascita del centro commerciale naturale. Ora la nuova piazza diventa l’emblema di una Chiusi che cresce in prestigio e in qualità della vita.
La pensilina è stata disegnata dallo studio Mork 5, la progettazione strutturale è stata completata da Marco Marchetti, dopo le dimissioni di un precedente progettista, mentre la realizzazione è di Edilcentro: tutti nomi locali, altro valore aggiunto dell’opera.