Avrà sede nell’edificio di piazza XVIII luglio recuperato
VALDELSA. Nasce in Valdelsa il polo di servizi per minori e adolescenti. Avrà sede nell’edificio di piazza XVIII luglio, recuperato con un investimento di 1,2 milioni di euro nell’ambito del Progetto di Innovazione Urbana ‘Città+Città’ (Programma Regionale POR FESR 2014-2020 cofinanziato con fondi europei).
Ieri, 28 ottobre, si è svolta l’inaugurazione dell’opera, alla presenza di cittadini e Autorità. Insieme al sindaco David Bussagli e all’assessore alle politiche sociali Enrica Borgianni, presente l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, il sindaco di Colle e presidente della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa Alessandro Donati, l’assessore alle politiche sociali di San Gimignano Daniela Morbis, il direttore della FTSA Nicoletta Baracchini, il direttore della Società della Salute Biancamaria Rossi.
“Un’opera che ha avuto varie vicissitudini lungo tutto il percorso della sua realizzazione e che finalmente viene restituita alla comunità cittadina come spazio di servizi per minori e adolescenti per tutta la Valdelsa – ha detto Bussagli – Una cosa bella che è parte di una più grande operazione di trasformazione di una zona centrale della nostra città, che prosegue proprio in queste settimane con i lavori nell’ex scalo merci. Il recupero dell’edificio, di cui abbiamo mantenuto inalterata la natura sociale, è stato realizzato nell’ambito del Progetto di Innovazione Urbana, risorse europee per la rigenerazione destinati ad una serie di interventi, tutti concretizzati. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito e accompagnato la realizzazione dell’opera. L’impegno per il sociale è sempre stato determinante nella nostra idea di crescita e sviluppo per la città. Un impegno che oggi ci vede aprire questo nuovo polo di servizi e che già prosegue con il progetto per il social housing finanziato nell’ambito di ABCura”.
L’edificio di piazza XVIII luglio, 560 metri quadri di superficie, è nato nel 1955 per ospitare il Centro Assistenziale ONMI (Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia). L’intervento di riconversione ha destinato buona parte del piano terra (dove è possibile sfruttare lo spazio esterno) ad un polo di aggregazione e il primo piano alla comunità a dimensione familiare (che aprirà in un secondo momento).
“Quando si inaugura un luogo di vita, in cui si può crescere ed autodeterminarsi, credo che sia sempre una giornata straordinaria – ha detto l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini – Oggi l’amministrazione di Poggibonsi, che ringrazio per l’invito, restituisce alla sua comunità e alla Valdelsa uno spazio importante che si candida a diventare un punto di riferimento per la socialità e l’inclusione. Un luogo dove si creeranno occasioni di connessione tra i più giovani e le associazioni locali e che, prossimamente, sarà organizzato per l’accoglienza e la presa in carico di minori, puntando a valorizzare i loro bisogni. Sono questi gli interventi di riqualificazione determinanti per le comunità, quelli che tengono insieme innovazione urbana e inclusione sociale”.
“Uno spazio importante per tutta la Valdelsa – dichiara Nicoletta Baracchini – In prima battuta ad animarsi sarà il centro di aggregazione. Il primo piano dell’edificio accoglierà le attività socioeducative che coinvolgono circa cento ragazzi e ragazze oggi ospiti nei locali di piazza Gerini. E quindi attività di socializzazione, integrazione e supporto. In prospettiva è un polo destinato a crescere, a collegarsi con l’educativa di strada e con altri servizi. Un polo che consentirà di sviluppare in rete tutte le attività per adolescenti e famiglie”.
Ad entrare in funzione subito saranno infatti le attività del piano terra dell’edificio. Vi sarà trasferita l’attività socioeducativa rivolta a bambini e ragazzi con finalità di aggregazione e socializzazione. Il centro ospiterà ulteriori servizi già presenti sul territorio a supporto della genitorialità, compresa attività informativa per le famiglie e potrà diventare sede e luogo di riferimento per l’educativa di strada. In un secondo momento è previsto l’avvio al primo piano della struttura di una comunità a dimensione familiare per minori e adolescenti (massimo 8) che necessitano di un periodo di accoglienza temporanea fuori dalla famiglia e per un periodo di tempo determinato. Il centro intende essere luogo di riferimento e connessione anche con il terzo settore e l’associazionismo impegnato in tale ambito.