TORRITA DI SIENA. Bellezza di pietra montanina serberà il ricordo dei tuoi passi che hanno segnato il tracciato umano e sacerdotale, fino ad arrivare agli onori dell’Episcopato.
A noi il compito di trasmettere la potenza e la grazia di tanto bene elargito a tutti coloro che hanno avuto l’onore e il piacere di averlo conosciuto.
Colloquiare con Don Divo significava immergersi in un’atmosfera affettuosamente spontanea, fatta di gesti e parole cariche di schietta ironia, avvalorata da un alto senso di prossimità. Tale saggezza s’innalzava grazie alla devozione nei confronti della Madre di Dio, a cui si affidava con tenerezza filiale.
Lo vediamo con il panama di paglia, la polo blu, il giornale sotto il braccio ed il bastone a camminare lungo le vie del paese e a parlare con genuino interesse con noi suoi compaesani, era solito finire i suoi discorsi con una massima latina o un detto popolare che tanto dicevano del suo sapere e della sua appartenenza al paese.
Teneva a cuore gli amici e con loro interagiva in un rapporto profondamente empatico, perché questo sentimento antico non si spegne con il trascorrere del tempo, ma anzi si ricompone più vivido.
Ha aiutato tanti Don Divo, quando tornava al Monte, era un continuo dire “E’ arrivato Don Divo” e cominciava una sorta di processione profana verso la sua casa. Riceveva sempre, la sua porta era sempre aperta e Silvia, che ricordiamo con grande affetto, gli svolazzava intorno passandogli il telefono, l’agenda e tutto l’occorrente …. ha aiutato tanti con una parola, un supporto ed in molti altri modi che solo lui ed il beneficiario conoscono. Così è stato il rapporto con gli abitanti dei Montefollonico.
Persona e personaggio in Don Divo erano indistinguibili, consapevole com’era che non c’è visione senza cammino e che la Parola è soprattutto rivelazione. Questa sua intimità con Dio si è rivelata a noi come dono grande. E soprattutto che l’amicizia consegna alla morte una goccia di splendore e Verità.
Ora in nostro vescovo Don Divo vive nell’abbraccio del Padre e noi, che siamo nella prova, vogliamo far tesoro della sua vigorosa testimonianza.
Ci piace pensare che continuerà a guardarci da lassù, sorridendo sottecchi, orgoglioso e contento di tanto meritato interesse ed affetto.
Centro Culturale di Montefollonico
Giovanna Piochi ed Eva Andreucci