E’ uno sponsor inglese, amante dell’arte antica senese, l’artefice dell’intervento. Venerdì 25 ottobre esperti a confronto sul lavoro e sulla preziosissima opera
MONTEPULCIANO. Ѐ l’opera più ampia e monumentale della pittura senese su tavola, (oltre 5 metri per 4, quindi più di 20 metri quadrati di superficie); è considerato il capolavoro di Taddeo di Bartolo (1362 circa – 1422), protagonista dell’arte gotica senese tra la fine Trecento e gli inizi del Quattrocento, a capo di una grande e prolifica bottega di stampo medievale tesa al recupero della grande tradizione pittorica senese di Simone Martini, di Duccio e dei Lorenzetti.
Si tratta del Trittico dell’Assunta, datato 1401, opera che impreziosisce la Cattedrale di Montepulciano e di cui è in corso un importante restauro.
L’intervento, iniziato a maggio 2018, si è reso possibile grazie alla generosità di uno sponsor, l’inglese Robert Cope, fondatore e presidente della Vaseppi Tour di Londra, innamorato dell’arte antica senese, che ha erogato un cospicuo finanziamento grazie al quale sarà possibile conservare e valorizzare una delle più importanti e significative testimonianze artistiche su tavola del territorio.
Del trittico, posto sull’altare maggiore della Cattedrale, del restauro (che presenta anche caratteri di spettacolarità), ma ovviamente anche della preziosissima opera, si parlerà venerdì 25 ottobre, alle 16.00, nella Sala San R. Bellarmino (Via S. Donato, Montepulciano), alla presenza del Vescovo di Montepulciano, Chiusi e Pienza, Mons. Stefano Manetti, dei rappresentanti del Comune di Montepulciano, della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, della Lubit ma soprattutto dello stesso mecenate, Robert Cope.
Sul restauro interverranno, tra gli altri, la Dott.ssa Laura Martini, a cui la Soprintendenza ha affidato la direzione storico artistica dell’operazione, Don Antonio Canestri, responsabile dei beni culturali della Diocesi, e gli stessi restauratori.
Ricco di storie bibliche, il polittico conserva ancora oggi la sua unità figurativa, la completezza della costruzione originaria (tre tavole centrali unite da traverse originali, le cuspidi, i pilastri laterali, la predella) e la carpenteria antica, solo in parte ricostruita e ridorata nell’ultimo restauro degli anni sessanta del ‘900 .
Il prezioso trittico dell’Assunta fu dipinto per l’altare maggiore dell’antica pieve di Santa Maria negli ultimi anni del Trecento, ma fu consegnato nel 1401 come indicava la data ai piedi dell’immagine mariana, ora poco leggibile. La Pieve, che occupava l’attuale sagrato, fu demolita a partire dal 1561 (anno di elevazione di Montepulciano a Diocesi) e sostituita dalla costruzione monumentale del Duomo, ultimata solo alla fine del Seicento.
L’intervento attuale si è reso necessario per lo stato conservativo della pellicola pittorica e del supporto ligneo che presentavano sollevamenti e microcadute del colore, della preparazione e dell’oro, per rimuovere uno spesso strato di sporco particellato e ritocchi alterati risalenti a precedenti restauri, nonchè per recuperare ampie fenditure del legno in prossimità delle commettiture delle tavole.
Un primo intervento urgente di fissaggio della pellicola pittorica, decoesa e sollevata, è stato realizzato entro la fine del 2017 con l’impegno finanziario dell’Ufficio diocesano di Arte Sacra e Beni Culturali della Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza e del Capitolo del Duomo.
Il lavoro avrà la durata di circa tre anni, considerate la complessità dell’intervento e l’ampiezza della superficie dipinta e dorata. Il restauro sul supporto ligneo è stato eseguito da Paolo Roma di Mauve Restauri di Venezia e, sulla superficie dipinta, da Nadia Presenti e Mario Verdelli. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, diretta dal dr. Andrea Pessina, ha l’alta sorveglianza dell’intervento. La direzione storico artistica del restauro è affidata, come detto, a Laura Martini, già funzionario storico dell’arte della Soprintendenza.