MONTERIGGIONI. “Sul destino della Sapori ho letto recenti esternazioni che sembrano preoccupate più di aggredire le Amministrazioni locali che di concorrere a costruire progetti di sviluppo economico ed occupazionale”, dice il sindaco Bruno Valentini in merito al possibile spostamento di una parte della produzione svolta attualmente presso la fabbrica Sapori di Fornacelle.
“La Colussi, proprietaria della Sapori, intende trasferire una parte della produzione a Tavarnelle Val di Pesa, in un ampliamento dello stabilimento già esistente dove funziona da anni un’altra azienda del gruppo. Tra l’altro la produzione che si sposterà non sarà quella dei dolci tipici senesi, ma un’altra lavorazione, mi risulta quella dei cantuccini”.
“Il Comune di Monteriggioni attraverso la propria pianificazione urbanistica già approvata ha previsto specifiche aree vocate esclusivamente alla produzione industriale o artigianale. Liberando così i centri abitati e residenziali dalla convivenza forzata con le industrie, frutto dell’espansione caotica degli anni settanta. Per incentivare tale trasferimento consentiamo il recupero parziale delle loro volumetrie, a scopo residenziale o di servizi”.
“Riguardo alla Colussi c’è invece una norma specifica, che affida tale potenzialità solo ad un ulteriore atto del Consiglio comunale (Piano Complesso di Intervento) che approveremo esclusivamente quando sarà certo che il valore economico della riconversione della attuale fabbrica verrà utilizzato per finanziare il mantenimento nell’area senese del marchio, della produzione e dell’occupazione. In questo momento, come abbiamo comunicato ai lavoratori, il procedimento è fermo e potrà essere riavviato solo col consenso delle maestranze e del sindacato”.
“Infine aggiungo che, insieme alla Provincia, stiamo lavorando per la costruzione di un nuovo Polo Dolciario senese che possa comprendere Sapori ed altri marchi tradizionali. Caso mai a questo punto mancano aiuti concreti da parte del Governo, in termini di incentivi economici in favore di operazioni di sviluppo industriale e di promozione delle produzioni tipiche, ma, per ora, il Governo sembra più occupato a congelare le risorse immediatamente spendibili da parte dei Comuni, col famigerato Patto di Stabilità, che va a totale svantaggio dei singoli territori”.
“La Colussi, proprietaria della Sapori, intende trasferire una parte della produzione a Tavarnelle Val di Pesa, in un ampliamento dello stabilimento già esistente dove funziona da anni un’altra azienda del gruppo. Tra l’altro la produzione che si sposterà non sarà quella dei dolci tipici senesi, ma un’altra lavorazione, mi risulta quella dei cantuccini”.
“Il Comune di Monteriggioni attraverso la propria pianificazione urbanistica già approvata ha previsto specifiche aree vocate esclusivamente alla produzione industriale o artigianale. Liberando così i centri abitati e residenziali dalla convivenza forzata con le industrie, frutto dell’espansione caotica degli anni settanta. Per incentivare tale trasferimento consentiamo il recupero parziale delle loro volumetrie, a scopo residenziale o di servizi”.
“Riguardo alla Colussi c’è invece una norma specifica, che affida tale potenzialità solo ad un ulteriore atto del Consiglio comunale (Piano Complesso di Intervento) che approveremo esclusivamente quando sarà certo che il valore economico della riconversione della attuale fabbrica verrà utilizzato per finanziare il mantenimento nell’area senese del marchio, della produzione e dell’occupazione. In questo momento, come abbiamo comunicato ai lavoratori, il procedimento è fermo e potrà essere riavviato solo col consenso delle maestranze e del sindacato”.
“Infine aggiungo che, insieme alla Provincia, stiamo lavorando per la costruzione di un nuovo Polo Dolciario senese che possa comprendere Sapori ed altri marchi tradizionali. Caso mai a questo punto mancano aiuti concreti da parte del Governo, in termini di incentivi economici in favore di operazioni di sviluppo industriale e di promozione delle produzioni tipiche, ma, per ora, il Governo sembra più occupato a congelare le risorse immediatamente spendibili da parte dei Comuni, col famigerato Patto di Stabilità, che va a totale svantaggio dei singoli territori”.