Dal sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini, riceviamo e volentieri pubblichiamo la replica all’articolo di Andrea Pagliantini dal titolo “La memoria sbiadita di Montepulciano”
“Gent.ma Direttrice,
abbiamo letto con sorpresa e sconcerto l’intervento a firma Andrea Pagliantini apparso sul Cittadino del 22 novembre e relativo ai cippi
sui quali, lungo il Viale della Rimembranza, a Montepulciano, sono ricordati alcuni dei concittadini caduti durante la 1.a Guerra Mondiale.
Il tono critico, quasi sprezzante, utilizzato dall’autore del testo non si concilia affatto con la considerazione e il rispetto che l’intera
comunità, rappresentata dal Comune e dal Sindaco, riservano alle vittime di tutte le guerre, non limitandosi a dichiarazioni di principio ma
attraverso scelte e atti concreti.
Meno di un mese fa, in occasione del 4 Novembre, Giornata delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia, il Comune ha organizzato una manifestazione in cui è stato reso solennemente omaggio a tutti i parchi della rimembranza esistenti sul territorio, fino ai più piccoli e
distanti dai centri abitati.
E ogni anno, in occasione del 25 Aprile e dell’anniversario della liberazione di Montepulciano (29 giugno), l’Ente, in collaborazione con
l’ANPI e con le associazioni combattentistiche e d’arma, organizza ugualmente manifestazioni che prevedono non solo la celebrazione
ufficiale ma omaggi alle vittime di quell’insensata violenza che è la guerra, con approfondimenti storici, coinvolgimento dei discendenti e
altre attività.
Non ci siamo fermati neanche durante i due anni di lockdown, limitando le celebrazioni a quanto consentito dalle norme sul distanziamento ma comunque effettuandole presso i luoghi istituzionali.
Se è invece dalla vetustà dei cippi situati lungo il Viale della Rimembranza che il sig. Pagliantini ritiene di poter giungere a conclusioni sulla “memoria” riservata da Montepulciano ai caduti, l’unico suggerimento che possiamo offrirgli è di informarsi: se lo avesse fatto, avremmo potuto raccontargli anche della delicata manutenzione che richiedono quelle significative pietre e della sacrosanta tutela a cui sono soggette, da noi rigorosamente osservata.
Avremmo inoltre potuto raccontargli di periodiche iniziative, assunte in accordo con il mondo dell’associazionismo, in occasione delle quali al viale e ai cippi viene dedicata attenzione, sotto forma di pulizie, svolte sempre con la massima cura.
Già, le pulizie: perché la foto con il pacchetto di sigarette che apre la pagina online, insieme al riferimento all’atto di incuria commesso da
chissà chi, sono la plastica dimostrazione della tendenziosità dell’intervento.
Quanto poi alla citazione finale, che chiama addirittura in causa il Cardinale Bellarmino, mischiandolo con il turismo, be’, come ammonisce un popolare modo di dire, meglio “lasciar stare i Santi”.
Cordialità,
Il Sindaco
Michele Angiolini
Gentilissimo signor sindaco,
La ringrazio per la puntuale risposta al nostro articolo che poneva l’attenzione su un angolo del Comune da Lei amministrato che ha un valore prezioso, legato alla nostra storia, all’estremo sacrificio dei nostri avi, al nostro passato fragile, che rischia di essere costantemente dimenticato dai nostri giovani, a volte anche dai meno giovani. E’ lodevole difendere la memoria con la fedele partecipazione alle celebrazioni istituzionali; è di grande importanza, portare l’omaggio della comunità ai caduti delle guerre nelle occasioni fissate in calendario.
E’ pur con rammarico che, pacchetto di sigarette a parte, si guardano quelle pietre, alcune delle quali quasi illegibili e l’articolo voleva essere un incitamento a non permettere al tempo di proseguire indisturbato il suo processo di “cancellazione”. Il ricordo non può esaurirsi nelle poche ore di celebrazione, nella deposizione delle corone, nel doveroso saluto delle autorità. Sono certa concorderà con me sulla necessità di fare quel piccolo sforzo in più – malgrado tutti gli impegni e le difficoltà a cui le amministrazioni pubbliche devono far fronte in questi tempi difficili – per ridare vita e rinnovato lustro ad una serie di piccoli quanto preziosi monumenti delle nostre realtà locali: la cura che la comunità riconosce a questi sarà il segnale più forte da lanciare alle future generazioni, spesso distratte, spesso inconsapevoli. Grazie davvero per questo spunto di confronto e di reciproca riflessione.
Raffaella Zelia Ruscitto