Lettera aperta di Del Zanna e Poggiali a Loriano Checcucci, Claudio Lucii e Susanna Cenni
POGGIBONSI. Da Pietro Del Zanna ed Elisa Poggiali riceviamo e pubblichiamo.
“E’ già successo in molte parti della Toscana e Poggibonsi, ovviamente, non poteva restarne immune. Evitiamo in questo momento analisi storiche sulla fine delle province rosse eccetera.
Crediamo però che sia importante rammentare la più significativa sconfitta, in qualche modo paradigmatica, avvenuta a Livorno nel 2014.Parliamo di Livorno. La città rossa per antonomasia.Al primo turno il candidato del centrosinistra Marco Ruggeri prese 34096 voti pari quasi il 40% (39,97). Filippo Nogarin del Movimento 5 Stelle ne prese 16216, pari al 19, 01%. Una distanza tra i due di 17880 voti pari al 20,96%. Ci permettiamo di riportare le dichiarazioni di Ruggeri dopo il primo turno: “L’unica forza di grande rilevanza, lo dico con grande rispetto verso tutti i candidati di questa competizione elettorale, è il centrosinistra. E’ ormai sufficientemente chiaro, infatti, che la coalizione che rappresento ha una percentuale di voti che è il doppio del nostro primo competitore”.Sapete tutti come andò a finire. Al ballottaggio Nogarin sindaco con 35899 voti pari al 53,06%.
Con Fabio Ceccherini, anche per evitare di giungere al ballottaggio, avevamo proposto di costruire programma e candidatura a sindaca/o del centrosinistra con un processo partecipativo.In seguito al rifiuto, di fatto, a tale richiesta è nata, su iniziativa di Elisa Poggiali, la pagina Fb “Poggibonsi che vorrei” per permettere a chi lo volesse di ragionare di contenuti senza aspettare il prolungato stallo dovuto alle dinamiche interne ai partiti dello schieramento di centrosinistra.
La pagina ha coinvolto numerosi/e poggibonsesi, e grazie alla loro crescente partecipazione attiva e propositiva, ha prodotto un documento di sintesi che è stato consegnato, accompagnato da due video, a tutte le candidate sindache e candidati sindaci con la richiesta di esprimere una loro valutazione sul percorso ed il lavoro svolto. Il lavoro, da quel documento, va avanti, e andrà avanti anche oltre le elezioni, ormai direttamente sulla spinta di cittadini attivi, preparati e propositivi che fanno parte della nostra comunità.
Alla nostra richiesta hanno risposto, non crediamo sia un caso, i candidati e la candidata a cui rivolgiamo questa proposta e non la candidata del centrodestra.
A noi sembra, sia dalla lettura dei programmi, dalle interviste rilasciate, che dalle dichiarazioni riportate nei video di risposta, che non ci siano elementi insormontabili per arrivare ad una sintesi condivisa che ci possa portare al ballottaggio uniti. Occorre un impegno comune marcato sul tema della partecipazione, delle politiche ambientali (gestione rifiuti, per esempio), della collaborazione tra Comuni limitrofi, della valorizzazione di aree urbane e del centro storico, di una sostanziale rivalutazione del ruolo del Comune nelle aziende partecipate, delle politiche di attrazione del turismo e della conservazione del nostro patrimonio. Senza dimenticare, fatto non secondario di questi tempi, la base comune antifascista che accomuna tutti i soggetti politici qui coinvolti.
Comuni spesso anche i punti di convergenza su modalità realizzative. Niente di insormontabile, con un po’ di buona volontà e capacità di ascolto.
Per questo, pur avendo ascoltato l’indisponibilità già espressa da Claudio Lucii e Rifondazione Comunista, comprendendo la difficoltà, dovuta anche alle differenze evidenziate nella campagna elettorale fin qui svolta, invitiamo a riflettere su dei passaggi più volte ripetuti: “Il nostro lavoro nasce dalle premesse che ci siamo dati, nella convinzione che si debba ricercare con urgenza un rapporto di unione, con i cittadini, ma anche tra le varie forze politiche (nella correttezza dei rapporti e nella finalità pubblica delle intenzioni: pilastri ineludibili della buona politica), e che ciò sia di reciproco vantaggio per il “bene” pubblico.
La distruzione dell’ambiente e l’ampliarsi della disuguaglianza sociale sono due facce della stessa medaglia, causate da un modello economico e di sviluppo che apparentemente sembra non modificabile. Fortunatamente non è così, in un quadro generale fosco, a tratti apocalittico, tante sono le buone pratiche amministrative che INVECE possono rigenerare fiducia da un lato e creare nuove opportunità di lavoro, di relazioni sociali ed aumentare il livello di benessere della comunità, dall’altro.
Una diversa modalità che ha a che vedere proprio con l’esercizio del potere. Il dominio e la relazione costruttiva sono le due modalità con cui ci si può rapportare alla differenza. La storia ci insegna che l’ampio prevalere della prima modalità, è una concausa, se non la causa, della situazione di crisi che stiamo attraversando. La nostra proposta voleva dare un contributo anche in questo senso: occorre il coraggio di intraprendere, se necessario, azioni in discontinuità con quanto fatto fino ad oggi”.
Ecco, ora abbiamo la possibilità di dimostrare se siamo in grado di dare un segno di discontinuità, se siamo in grado di passare da una “logica di dominio” dove il più forte impone le proprie regole, ad una “logica di relazione costruttiva”, in cui ci si ascolta e si valorizzano le differenze in funzione di un bene comune superiore.
Appartiene alla “logica di dominio” procedere a capo basso senza mettersi in discussione, basandosi sulla forza dei propri numeri, ma appartiene alla stessa logica utilizzare i propri numeri più o meno grandi in modo “vendicativo” in una logica del “tanto peggio tanto meglio”, che da sempre caratterizza la nostra area.
Tutti e tre, rispondendo al nostro invito, avete apertamente affermato di credere nella partecipazione e nei processi partecipativi. Siete davvero sicuri che l’elettorato dell’intera area preferisca rischiare di passare da dove sono già passati Livorno, Siena, Pisa ecc. ecc. per non affrontare un ultimo sforzo di dialogo?
Possiamo provare a dare loro voce anche con una “semplice” assemblea, ovviamente non deliberativa, con tutti e tutte le candidate delle liste a vostro sostegno per analizzare e portare a sintesi i programmi e valutare gli assetti di giunta necessari (i punti qualificanti di ciascun candidato dovranno essere portati avanti assumendosi responsabilità di governo) per realizzare il programma che ne scaturisce e dopo l’ampia discussione restituire alle segreterie il compito di portare a sintesi operativa le valutazioni emerse?
Arrivare quindi ad un apparentamento alla luce del sole che permetta una svolta reale e sinergica nella politica di Poggibonsi è utopia?”