Sportivo a tutto tondo, è stato anche pallavolista, podista e spingitore delle botti. Conquista il titolo nelle cronoscalate per moto d’epoca, con una Honda 400
MONTEPULCIANO. A distanza di 15 anni dalla Coppa del Mondo conquistata nei motorally dal compianto Ghino Mozzini, Montepulciano torna a festeggiare un titolo internazionale di motociclismo.
In trionfo c’è stavolta Leonardo Angiolini che, in sella ad una Honda VFR 400 NC3 del 1989, si è laureato campione europeo di velocità in salita per moto d’epoca, cat. 9B Open (cl. 5, fino a 500 cc).
Ad Angiolini, 57 anni, Vigile del Fuoco, con una consolidata storia personale e familiare “a due ruote”, è bastato imporsi in una sola cronoscalata, quella disputata a fine giugno nel Lazio, a Isola del Liri, per conquistare il titolo.
Il campionato si sarebbe dovuto disputare infatti su tre prove ma le due successive (in Germania e in Austria) sono state annullate per la pandemia e così, dalla Federazione Motociclistica Italiana, con una telefonata che ha sorpreso per primo il destinatario, è giunto l’annuncio.
La notizia, che ha diffuso per primo sui social il Sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, è come “esplosa”, raccogliendo un’enorme quantità di consensi tra i concittadini ma anche tra gli addetti ai lavori, tanto che al neo-campione sono giunte congratulazioni anche da altri titolati specialisti della montagna e addirittura dall’estero.
Sportivo a tutto tondo (in gioventù è stato ottimo pallavolista poi podista, perfino componente del team degli spingitori del Bravìo delle Botti per la contrada di San Donato, oltre che – naturalmente – pilota, a più riprese), Leonardo Angiolini ha realizzato un’impresa insperata, nel confronto con avversari più giovani e più allenati e con moto decisamente più performanti.
Ma sulle ripide rampe della Ciociaria il “pacchetto” ha funzionato alla perfezione, tanto che il driver poliziano non solo ha migliorato i riferimenti stabiliti da alcuni dei più accreditati protagonisti del settore d’epoca ma è riuscito anche a contenere i distacchi dalle molto più potenti 750 preparate-racing.
Un autentico gioiello si è rivelata poi la sua “hondina” 400, agilissima, veloce, scattante a patto di tenere sempre una guida brillante; con gli inseparabili amici Andrea Neri, giovane e versatile meccanico di Acquaviva, e Vito Bozzini, un mental coach come tutti lo vorrebbero, Angiolini l’ha scovata su internet in Inghilterra, l’ha acquistata per circa 3.000 sterline, ha sopportato con pazienza anche i ritardi dovuti alla Brexit, e infine l’ha potuta preparare con cura amorevole, ricevendo in cambio grandissime soddisfazioni.
Leonardo, campione non solo alla guida ma anche di umiltà, condita da auto-ironia e disincanto, dice di lei: “è una di quelle moto come non se ne fanno più, istintiva, che insegna a guidare”. Di più è difficile riuscire a fargli dichiarare, soprattutto sulle sue prestazioni.
D’altra parte Angiolini, pur essendo aggiornatissimo, appartiene ad un motociclismo romantico, quasi d’altri tempi, che gli fa amare il mezzo meccanico più che l’apparenza, come ha imparato dal papà Rinaldo, mago della meccanica, riconosciuta autorità in materia-Ducati, una delle più ostiche del settore.
A causa di cambi di regolamento in corso d’opera, difficilmente il neo-campione europeo potrà schierarsi al via di altre cronoscalate per mezzi “d’antan” prima della fine della stagione; ma cedendo alle pressioni della squadra di amici e sostenitori che lo circonda, potrebbe anche festeggiare il titolo con un’apparizione in circuito: il programma è, insomma, ancora tutto da fare.
Intanto, tra legittima gioia e qualche brindisi, si attende da Federmoto la medaglia che sancirà la conquista titolo continentale e che sicuramente occuperà un posto d’onore nella bacheca del pilota, con le speranza che le ferie non ritardino la consegna…