SINALUNGA. In occasione della Giornata Internazionale della donna, il Pd di Sinalunga rimarca quanto c’è ancora da fare per raggiungere un’uguaglianza di genere che permetta a ogni donna un’emancipazione a tutti i livelli, un’indipendenza e una leadership in molti settori lavorativi e politici, e rivolge un’attenzione particolare alle donne ucraine, i cui diritti umani sono violati da una guerra assurda.
L’8 Marzo è la Giornata Internazionale della donna, una giornata che vuole ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne, ma anche un’ulteriore occasione per riflettere sulle discriminazioni, sulle violenze e sulle limitazioni di cui le donne sono ancora vittime in tutte le parti del mondo. Nonostante le conquiste ottenute però, c’è ancora molto da fare per raggiungere quell’uguaglianza di genere che permetta a ogni donna un’emancipazione a tutti i livelli, un’indipendenza e una leadership in molti settori lavorativi e politici.
Il Pd di Sinalunga da sempre tiene alta l’attenzione su queste tematiche facendosi portavoce di tutte quelle donne che si trovano in situazioni complesse e di difficoltà, dove i loro diritti, anche quelli più essenziali, vengono calpestati ogni giorno.
Con ansia, paura e apprensione, il Pd di Sinalunga sta guardando verso una terra in cui si sta consumando la più grande violazione dei diritti umani mai vissuta dal dopo guerra ad oggi. Nell’Est Europa, in Ucraina, si stanno cancellando i diritti e la liberta di un popolo intero, costretto ad abbandonare la loro vita per trovare la salvezza. Un popolo, quello ucraino, oltraggiato che non ha scelta, se non battersi per la propria libertà e la propria dignità, proprio come una resistenza partigiana, dove tutti, uomini e donne, combattevano per la libertà, la giustizia sociale e la democrazia.
E anche oggi come allora, in queste situazioni le donne ricoprono un ruolo strategico, ieri accompagnavano le brigate e i comandi per strade sicure, esploravano, reperivano informazioni sul nemico, trasportavano armi e munizioni, oggi in Ucraina le donne sono impegnate al fronte per aiutare il proprio popolo, sono negli ospedali per salvare più vite umane possibili, fanno nascere bambini
sotto le bombe, combattono e sacrificano la loro vita per il proprio Paese in nome della libertà e della democrazia. Senza poi dimenticare tutte le altre donne impegnate nei processi di pace che anche in questi giorni si sono mobilitate in vari paesi del mondo, Ucraina e Russia compresi, per manifestare contro la guerra.
Un movimento globale per fermare una guerra assurda, come è assurdo questo oltraggio umanitario.
Allo stesso tempo, adesso più di ieri, è indispensabile un sempre maggiore impegno, da parte della politica e delle istituzioni, per lavorare su politiche che abbattano la disparità di genere in tutti i campi, dal lavoro alla politica, investendo in formazione ed educazione, con lo scopo di impegnarsi quotidianamente su progetti che permettano a tutte le donne di essere libere di vivere i propri
sogni e trasformali in pari opportunità.