Sono accusati di aver organizzato una lista civica dal profilo politico ambiguo
MONTERONI D’ARBIA. Con una nota firmata da Michela Riccucci (segretaria dell’Unione Comunale), Alberto Berni (segretario Circolo Pd Monteroni d’Arbia), Luciano Ferrazzo (segretario circolo Pd Ponte a Tressa) e Italo Gorini (segretario circolo Pd Ponte d’Arbia) il partito espelle dai ranghi Massimo Bernazzi e Daniele Cortonesi
“Trasparenza e coerenza sono principi fondamentali per una organizzazione politica. Non si può essere dirigenti della Roma e poi scendere in campo con la Lazio. Chiedendo perdono per l’associazione impropria tra due società che hanno fatto la storia del nostro calcio e che saranno protagoniste anche del futuro di questo stupendo sport, non possiamo però sottrarci dall’usare questa metafora calcistica per ribadire la centralità dei principi di trasparenza e coerenza. Riteniamo questi principi fondamentali per la crescita e la credibilità del Partito Democratico, l’organizzazione politica a cui apparteniamo e che rappresentiamo. Per questo motivo, abbiamo avviato le procedure per l’espulsione dal partito di Massimo Bernazzi e Daniele Cortonesi, in quanto hanno organizzato una lista civica, dal profilo politico ambiguo, insieme a Maurizio Caldi, Daniele Pasquini e Jacopo Armini. Questi ultimi non hanno mai accettato il risultato delle primarie del 2014 e, sia nel 2014 che nel 2019, avevano organizzato delle liste civiche in contrapposizione alla lista sostenuta unanimemente dal Partito Democratico. Noi non possiamo permetterci di restare fermi al 2014: abbiamo bisogno di guardare al futuro del nostro Partito e di dare risposte ai cittadini del nostro territorio. Riteniamo legittima ogni scelta, soprattutto l’espressione del dissenso. Tuttavia, per coerenza e trasparenza, ci saremmo aspettati una lettera di dimissioni e la riconsegna della tessera da parte di Cortonesi e Bernazzi. Considerato che tutto questo non è avvenuto, per correttezza e chiarezza nei confronti dei nostri cittadini ed elettori, ci siamo visti costretti a intraprendere le procedure di espulsione dalla nostra organizzazione”.