SOVICILLE. Da Marta Fusai dell’associazione Serpe Regolo riceviamo e pubblichiamo.
“Dopo Hiroshima e Nagasaki Einstein disse: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra mondiale,ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”.
A dieci giorni dall’anniversario dell’inizio della terribile guerra in Ucraina (senza dimenticare i tanti conflitti ancora in corso in tanti altri luoghi del mondo), l’Associazione Serpe Regolo di Sovicille ha deciso di affiggere, di fronte a due importanti istituti scolastici della città (Bandini e Galilei) un enorme manifesto dall’inequivocabile messaggio: sotto l’immagine del fungo atomico campeggia la scritta: “Se l’uomo non butterà fuori la guerra dalla storia, sarà la guerra a buttare fuori l’uomo”.
Le parole dell’indimenticabile Gino Strada sono rivolte a tutti, ma in particolare ai giovani, per i quali è fondamentale comprendere che la guerra è la negazione del diritto alla vita, quindi di tutti i diritti umani.
E’ inaccettabile che, dopo 12 mesi, a prevalere sia ancora la logica del conflitto e nessun passo avanti si sia fatto sulla strada delle trattative di pace.
A dieci giorni dall’anniversario dell’inizio della terribile guerra in Ucraina (senza dimenticare i tanti conflitti ancora in corso in tanti altri luoghi del mondo), l’Associazione Serpe Regolo di Sovicille ha deciso di affiggere, di fronte a due importanti istituti scolastici della città (Bandini e Galilei) un enorme manifesto dall’inequivocabile messaggio: sotto l’immagine del fungo atomico campeggia la scritta: “Se l’uomo non butterà fuori la guerra dalla storia, sarà la guerra a buttare fuori l’uomo”.
Le parole dell’indimenticabile Gino Strada sono rivolte a tutti, ma in particolare ai giovani, per i quali è fondamentale comprendere che la guerra è la negazione del diritto alla vita, quindi di tutti i diritti umani.
E’ inaccettabile che, dopo 12 mesi, a prevalere sia ancora la logica del conflitto e nessun passo avanti si sia fatto sulla strada delle trattative di pace.
Il vortice della guerra ci sta risucchiando e siamo sulla soglia del punto di non ritorno… Fermiamoci prima che sia troppo tardi e imbracciamo le “armi” dell’ascolto, del confronto e della trattativa”.