ABBADIA SAN SALVATORE. “Gli alberi sulla sponda del laghetto Muraglione sono stati abbattuti perché ritenuti pericolosi dal Nucleo intercomunale di Protezione civile e dai tecnici comunali che, in questi giorni, hanno effettuato continui sopralluoghi e monitoraggi”. Con queste parole il sindaco di Abbadia San Salvatore, Lorenzo Avanzati interviene per spiegare l’abbattimento di alcuni pioppi ed altre piante presenti sull’argine del laghetto Muraglione e le scelte compiute per iniziare la messa in sicurezza dell’invaso, fortemente danneggiato dal maltempo che ha colpito l’Amiata nei giorni scorsi. “Nei giorni scorsi – continua Avanzati – la rottura del canale che bypassa il laghetto ha provocato il crollo di una parte dell’argine che ha portato con sé anche la caduta di alcuni alberi nell’invaso stesso. Fin dal primo giorno di maltempo, il Nucleo intercomunale di Protezione civile ed i tecnici del Comune di Abbadia San Salvatore hanno effettuato costanti sopralluoghi e monitoraggi al laghetto Muraglione per valutare la situazione e gli interventi da compiere per la messa in sicurezza dell’invaso, che si trova molto vicino al paese. Proprio da questi controlli, è emerso il pericolo che anche i pioppi rimasti lungo l’argine potessero cadere nel laghetto provocando ulteriori danni. Sulla base di queste valutazioni abbiamo deciso di abbattere gli alberi, pur consapevoli dell’alto valore simbolico e affettivo che queste piante rivestivano agli occhi di molti badenghi”.“Il Nucleo intercomunale di Protezione civile ed i tecnici comunali – conclude il primo cittadino badengo – stanno effettuando gli ultimi sopralluoghi nella zona per decidere la riapertura della strada che costeggia l’invaso. La strada è chiusa dallo scorso 10 dicembre e contiamo di poterla riaprire nei prossimi giorni, prima di Natale. Il laghetto Muraglione, poi, sarà interessato da un progetto di sistemazione e di riqualificazione che prevede anche un intervento di bonifica, dal momento che, come è noto, una parte dei fanghi che giacciono sul fondo dell’invaso, provengono dalla miniera di Abbadia San Salvatore”.