Il segretario del Prc di Montepulciano ha introdotto i lavori, cedendo poi la parola a Mauro Paolucci che da anni segue per il Prc la tematica socio-sanitaria nella Valdichiana senese.
Lo stato dell’arte evidenziato dal relatore è risultato estremamente preoccupante e, per di più, essendo oggi particolarmente penalizzato dai tagli del governo, pone all’ordine del giorno una riorganizzazione strutturale del monoblocco; tutto ciò, in un contesto dove la sciagurata aziendalizzazione da una parte e la Società della Salute dall’altra hanno contribuito ai tempi biblici per le liste di attesa, al ridimensionamento di organici conseguente al mancato rimpiazzo a fronte di pensionamenti; per non parlare poi di voci allarmanti su una paventata chiusura del laboratorio di analisi da trasferire alle Scotte di Siena, nonché sulla mancata nomina del primario di cardiochirurgia, quasi con ciò ad ufficializzare il definivo declassamento del monoblocco attraverso un processo di dipartimentalizzazione che centralizza tutto a Siena e precarizza la Valdelsa e la Valdichiana
Al termine della "relazione", stante la gravità e l’importanza dei problemi sollevati. non è stato affatto difficile iniziare un dibattito tra gli oltre ottanta partecipanti.
Gli interventi hanno ripercorso la storia del monoblocco, sottolineando i probblemi della viabilità ancora irrisolti, quelli relativi al trasporto pubblico; numerose le sottolineature preoccupate ma anche indignate circa una “managerializzazione” spinta della struttura ospedaliera (pingui “bonus” a dirigenti che assicurano budget finanziari e buoni risultati di bilancio, vivaddio auspicabili, ma non a scapito dei servizi prestati agli utenti, meglio pazienti malati), managerialità che porta anche a veri e propri “diktat” nei confronti dei medici di famiglia, deontologicamente scorretti nella forma e nella sostanza (bonus annuali a fronte di risparmi nelle prescrizioni farmacologiche).
L’intervento di Rossi, sindaco di Montepulciano, nella veste di presidente della Conferenza dei Sindaci nella Società della Salute, ha fornito informazioni circa l’attività svolta di recente nell’ambito delle liste di attesa nonché nel merito del completamento degli svincoli viari per Nottola: ha rassicurato l’uditorio circa la prossima copertura del posto di primario.
Ha altresì dato ufficialmente l’annuncio di “pericolo scampato, per ora”, circa il trasferimento alle Scotte del laboratorio di analisi; il problema, nato 6/7 mesi or sono, è stato risolto martedì scorso, ma comunque l’invito per il prossimo futuro è tenere la guardia alta. in ciò concordando con la stragrande maggioranza degli intervenuti al dibattito che hanno esortato ad una continua vigilanza e a tenere le luci accese sull’argomento. Rossi ha anche comunicato che il prossimo 16 novembre si terrà un Consiglio della SdS aperto a tutti i consiglieri comunali e pertanto potranno in quella sede essere verificate la reale (?) consistenza delle luci e delle ombre oggetto del dibattito.
Le conclusioni, se così si possono definire nel contesto di un dialogo che oggi si è appena aperto, le ha tenute il segretario provinciale del Prc. Il taglio è stato eminentemente politico e diversamente non poteva essere; infatti il caso concreto di Nottola non è che un episodio di una storia ventennale all’insegna di privatizzazioni e, comunque, di un regresso culturale che ha allontanato la collettività dalla partecipazione alla vita pubblica con delega piena ai politici che, a loro volta, innamorati di un falso riformismo all’insegna del “nuovismo”, hanno abdicato al loro ruolo in favore di una tecnocrazia di “super pagatI”, i quali, non essendo eletti, si ritengono in diritto di non rispondere a nessuno.
Sarebbe ora che il cittadino si riappropri della politica per rimettere in discussione un intero sistema che (e l’Europa oggi ce lo dimostra rafforzando inconscientemente i famigerati parametri di Maastricht) pone paletti economico finanziari – salvo poi foraggiare banche e assicurazioni – fregandosene altamente dei parametri sociali.