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FIRENZE. "Ho voluto rendere omaggio ad una persona che ha testimoniato nella vita non solo la coerenza del suo essere sacerdote ma prima di tutto persona aperta al mondo, attenta ai bisogni di ognuno e sempre disponibile a regalare la Parola che salva".
Con questi sentimenti il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci ha salutato oggi, prima dei solenni funerali, don Antenore Grassini, il proposto di San Gimignano, figura culturale e intellettuale in una città che difficilmente, dopo 67 anni di vita trascorsa tra le gente, potrà dimenticarlo.
"Don Grassini, pur nella chiarezza delle proprie opinioni, ha fatto scuola ad una città intera per oltre mezzo secolo – ha continuato il presidente Monaci – andando oltre le opinioni di partito e ricercando sempre e comunque il dialogo con tutti, come uomo, come sacerdote, come parroco, come cappellano dei detenuti del San Domenico".
Con questi sentimenti il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci ha salutato oggi, prima dei solenni funerali, don Antenore Grassini, il proposto di San Gimignano, figura culturale e intellettuale in una città che difficilmente, dopo 67 anni di vita trascorsa tra le gente, potrà dimenticarlo.
"Don Grassini, pur nella chiarezza delle proprie opinioni, ha fatto scuola ad una città intera per oltre mezzo secolo – ha continuato il presidente Monaci – andando oltre le opinioni di partito e ricercando sempre e comunque il dialogo con tutti, come uomo, come sacerdote, come parroco, come cappellano dei detenuti del San Domenico".
Don Grassini era nato e cresciuto sotto le Torri e giovanissimo aveva deciso di spendere la propria vita per gli altri. Tutta la città lo ha salutato ricordando il suo sorriso e la sua bontà. "Don Grassini è stato esempio per tutti – ha commentato Monaci – nel rispetto delle istituzioni, nell'educare ai principi della fede e ai valori civili e sociali, nel prodigarsi per gli ultimi, nell'abbracciare i suoi carcerati". "Con don Grassini se ne va un pezzo di storia, un testimone vero e coerente, che ha lasciato un segno profondo in tutti coloro che lo hanno conosciuto", ha concluso il presidente Alberto Monaci.