MONTERIGGIONI. La via Francigena continua a mietere successi e ad attrarre l'attenzione: si è infatti conclusa con un grande successo di partecipazione la serata dedicata a questa storica via ad Abbadia a Isola nell’ambito di un progetto della Regione Toscana. Si tratta di una serie di incontri, denominate veglie organizzati in sei comuni che si trovano lungo il tratto toscano dell’itinerario: Pontremoli, Aulla, Altopascio, San Miniato, Castelfiorentino e Monteriggioni.
Testimonial del convegno è stato Mario Tozzi, noto conduttore della trasmissione Tv Gaia nonché autore di un reportage sulla Francigena realizzato nel 2000 in occasione del Giubileo, che ha raccontato il suo personale diario di un viaggio durato due mesi nel quale ha conosciuto pellegrini che attraverso questa esperienza riscoprivano un approccio alla vita più equilibrato e sostenibile.
I lavori del convegno sono stati aperti dal sindaco Bruno Valentini che ha spiegato i contenuti dell’Accordo fra 5 Comuni della Valdelsa senese e fiorentina (Castelfiorentino, Gambassi Terme, San Gimignano, Colle val d’Elsa e Monteriggioni) finalizzato a valorizzare il tracciato di circa 75 km che va dall’attraversamento del fiume Arno fino a Siena. Un Accordo di Programma che il consigliere regionale Mario Lupi ha apprezzato giudicandolo un punto di riferimento prezioso per tutti i soggetti che si occupano di Francigena in quanto mette in atto una concreta collaborazione di ampia valenza territoriale che accorcia i tempi di realizzazione effettiva dell’itinerario.
I numerosi partecipanti hanno seguito con interesse la relazione del professor Renato Stopani che ha spiegato che i percorsi medievali che collegavano l’Europa a Roma erano in realtà molteplici e che in Valdelsa erano almeno tre: uno di fondovalle lungo il corso del torrente Staggia, un altro sul crinale delle basse colline del Chianti ed infine quello descritto dall’arcivescovo Sigerico di Canterbury che attraversa la Montagnola ed è stato prescelto come itinerario base dal Consiglio di Europa e dal Ministero dei Beni Culturali. Stopani ha anche insistito molto sull’importanza di Abbadia a Isola sugli eventi di quel periodo, ossia un monastero dove i frati avevano acquisito una grande influenza dominando l’area due secoli prima che fosse fondato il castello di Monteriggioni. L’architetto Alessandra Angeloni è il coordinatore del lavoro dei 5 Comuni valdelsani ed è intervenuta per illustrare lo stato del lavoro che ha come primo traguardo temporale il 1 gennaio 2009, data entro la quale il tracciato dovrà essere segnalato con precisione in modo da costituire un riferimento inequivocabile per il cammino dei pellegrini e dei viaggiatori a vario titolo. Il presidente regionale del CAI ha manifestato la propria disponibilità ad essere un interlocutore per la manutenzione della segnaletica nel tratto toscano.