
RADDA IN CHIANTI. Il Consiglio comunale ha deciso di acquisire il "vinosauro" dalla Regione. L’impianto di invecchiamento vini, meglio conosciuto come “Vinosauro”, fatto costruire sul territorio comunale nei primi anni '70 con fondi pubblici e mai portato a termine, sarà ceduto a titolo gratuito.
La decisione è stata presa ieri (11 marzo), con votazione disgiunta. L’acquisizione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, mentre il progetto di massima è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e con quello contrario della minoranza. Dall’entrata in vigore della Legge regionale numero 57 del 15 ottobre 2009, l’amministrazione di Radda in Chianti – così come i Comuni toscani di Chiusi, Pescia e Pisa – aveva sei mesi di tempo per scegliere se accettare o meno il trasferimento dell’immobile – attualmente di proprietà della Regione – sulla base di un progetto di massima relativo alla destinazione e agli interventi per migliorarne sicurezza e funzionalità.
“La scelta di accettare la cessione del bene – ha detto al consiglio l’assessore all’urbanistica, Pier Paolo Mugnaini – appartiene a due ordini di ragioni. Da una parte, c’è l’urgenza di trovare una soluzione sostenibile per una struttura che, di fatto, con il suo scheletro in cemento, deturpa da quasi quarant’anni il nostro paesaggio, mortificando due dei nostri affacci più belli, dalle mura del paese e dal borgo di Volpaia. Dall’altra, non dimentichiamoci che, per quell’opera, sono state spese risorse pubbliche e io credo che sia dovere di ogni amministratore fare un tentativo, quando possibile, in direzione del recupero, per rispondere all’ esigenza di spazi a servizio delle attività dell’amministrazione comunale, sia per scopi ludici e ricreativi a disposizione della comunità. Nei prossimi giorni, l’amministrazione comunale invierà in Regione la documentazione per acquisire il bene e il progetto di massima per il suo riutilizzo, anche parziale”.
La decisione è stata presa ieri (11 marzo), con votazione disgiunta. L’acquisizione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, mentre il progetto di massima è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e con quello contrario della minoranza. Dall’entrata in vigore della Legge regionale numero 57 del 15 ottobre 2009, l’amministrazione di Radda in Chianti – così come i Comuni toscani di Chiusi, Pescia e Pisa – aveva sei mesi di tempo per scegliere se accettare o meno il trasferimento dell’immobile – attualmente di proprietà della Regione – sulla base di un progetto di massima relativo alla destinazione e agli interventi per migliorarne sicurezza e funzionalità.
“La scelta di accettare la cessione del bene – ha detto al consiglio l’assessore all’urbanistica, Pier Paolo Mugnaini – appartiene a due ordini di ragioni. Da una parte, c’è l’urgenza di trovare una soluzione sostenibile per una struttura che, di fatto, con il suo scheletro in cemento, deturpa da quasi quarant’anni il nostro paesaggio, mortificando due dei nostri affacci più belli, dalle mura del paese e dal borgo di Volpaia. Dall’altra, non dimentichiamoci che, per quell’opera, sono state spese risorse pubbliche e io credo che sia dovere di ogni amministratore fare un tentativo, quando possibile, in direzione del recupero, per rispondere all’ esigenza di spazi a servizio delle attività dell’amministrazione comunale, sia per scopi ludici e ricreativi a disposizione della comunità. Nei prossimi giorni, l’amministrazione comunale invierà in Regione la documentazione per acquisire il bene e il progetto di massima per il suo riutilizzo, anche parziale”.