MONTEPULCIANO. Dall’associazione Il Bersaglio riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al sindaco di Montepulciano.
“La notizia, apparsa alcuni giorni fa e che per molti potrebbe sembrare una boccata d’ossigeno in questi duri tempi di crisi economica pandemica, è che l’Amministrazione comunale di Montepulciano ha deliberato sconti ed esenzioni a pioggia per tutti gli utenti che fra pochi giorni si troveranno a pagare la rata della Tari, dando grande eco di un risultato di mediazione con Sei Toscana. Mediazione che però non c’è stata, perché il Comune di Montepulciano in realtà ha votato a favore degli aumenti che i poliziani si troveranno in bolletta a partire dal prossimo anno. E lo ha fatto senza avere il documento analitico e di dettaglio relativo ai costi dei servizi di raccolta rifiuti effettivamente erogati da Sei Toscana per il nostro Comune.
In realtà sembrerebbe che i fondi usati per calmierare gli aumenti di quest’anno siano quelli del Ristoro che il Governo Conte ha distribuito agli Enti locali di prossimità, quale aiuto di base specifico alle peculiarità dei territori. Ristori pensati per aiutare famiglie ed imprese in difficoltà economica per l’emergenza covid, che invece l’Amministrazione comunale di Montepulciano avrebbe deciso di usare per calmierare gli aumenti chiesti da Sei Toscana e accettati anche dalla sua Amministrazione con il voto favorevole in Assemblea di ATO Toscana Sud. In pratica la liquidità pensata per i cittadini viene girata all’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti : altro che diminuzione della Tari. Nessun amministratore che ha veramente interesse a tutelare i propri concittadini può accettare senza colpo ferire l’imposizione di un corrispettivo non motivato da dettagli tecnici su come si sono generati gli aumenti. Tant’è che anche le Regole ARERA usate per il calcolo, prevedono espressamente che “il Piano Economico e Finanziario (il documento analitico di dettaglio) va redatto, validato, trasmesso e approvato a livello di singolo Comune, ciascuno dei quali è configurato come distinto ambito tariffario”.
La scelta di ripartire risorse governative, se di questo stiamo parlando, per evitare rincari immediati sulla Tari, rappresenta la rinuncia a contestare un sistema palesemente sbagliato, verso il quale solo pochi amministratori hanno avuto il coraggio di opporsi e un inganno nei confronti di noi cittadini: perché gli aumenti li avremo l’anno prossimo, quando, fuori dalla pandemia (almeno lo speriamo), nessuno se ne accorgerà o ci farà caso.
Diversa è la storia di quei comuni che hanno avuto coraggio e hanno contestato a Sei Toscana l’aumento della Tari, ricorrendo al TAR. Se il sindaco di Montepulciano, o chi per lui, avesse votato contro o anche solo si fosse astenuto durante la votazione, e se la stessa cosa avessero fatto anche altri sindaci della Valdichiana, avrebbe comunque avuto la possibilità di un ripensamento, senza rischiare, come invece ha ammesso di credere in qualche comunicato stampa, ricorsi da parte del gestore Sei Toscana che in questo caso è il primo ad essere inadempiente alla corretta applicazione delle regole di calcolo”.