RAPOLANO TERME. “Il Sistema Sanitario Nazionale è in crisi e non è più in grado di offrire molte prestazioni. Questo accade a causa dei tagli delle risorse del Governo. Come sindaco ho il diritto e il dovere di avere un confronto costante con il mondo sanitario, cercando di contribuire a una nuova stagione di investimenti e di innovazioni per la sanità”. Con queste parole Alessandro Starnini, sindaco di Rapolano Terme, ha lanciato un grido d’allarme sul futuro del SSN in occasione del consiglio comunale aperto dedicato al tema “Sanità pubblica per la salute di tutti” che si è svolto nei giorni scorsi nella sala consiliare della cittadina termale, dove si sono riuniti gli “stati generali” del sistema sanitario locale e regionale.
“Abbiamo sentito l’urgenza di un confronto su questi temi – ha proseguito Starnini – dopo i tagli annunciati dal governo. Negli anni la gestione dei servizi sociosanitari è passata alle regioni, ma i Comuni devono essere coinvolti perché sono il contatto diretto con le comunità insieme ai medici di medicina generale, alle associazioni di volontariato e altri soggetti”. Su Le Scotte il sindaco ha spiegato che “è necessaria una modernizzazione che risponda alla conservazione in atto”. Sulla casa di comunità di Rapolano e le sue funzioni – ha aggiunto Starnini – occorre un confronto serio e costruttivo per definire attività e copertura dei costi, ma si tratta di un presidio e di un potenziamento sociosanitario che è indispensabile e al quale non abbiamo intenzione di rinunciare”. Starnini ha anche lanciato la proposta di istituire “un Comitato comunale della società della salute per la protezione sanitaria, una sorta di COC, Centro operativo comunale, che esiste per la protezione civile”. Mentre rispetto alla RSA di Asciano e Rapolano Terme ha ribadito “intendiamo promuovere un investimento privato per questa nuova struttura e faremo un avviso pubblico”.
Presente all’incontro anche Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute: “Siamo in uno stato schizofrenico fatto di preoccupazione, malessere e disagio nel rapporto con opinione pubblica e nel funzionamento, con aziende, società salute e medici da un lato e gli utenti dall’altro. La qualità dei servizi è alta, ma siamo preoccupati dal sottofinanziamento del SSN e dalle politiche di un ventennio caratterizzate da forze trasversali che lo hanno colpito, dal permanere del Covid, dall’inflazione su spesa sanitaria e sui costi collegati. Occorrono risorse nuove. Le Regioni sono unite su queste richieste al governo e alcune, tra cui la Toscana, stanno approvando atti per chiedere al governo l’aumento del rapporto fra Pil e spesa per SSN. “Per le risorse Pnrr stanziate su progetti come la casa di comunità prevista a Rapolano, la Regione va avanti nonostante gli annunci di tagli da parte del governo. Sulle Scotte, occorre un rinnovamento delle dinamiche organizzative che va sostenuto perché stare fermi significa regredire, mentre la Società della salute può essere luogo di incontro fra Comuni, ospedali e altri soggetti coinvolti nel tema sanità”.
“Siamo impegnati in un percorso di rinnovamento che ha coinvolto istituzioni, associazioni, professionisti, sindacati, Comitato di Partecipazione aziendale e altri stakeholders – ha spiegato Antonio Barretta, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – Abbiamo pubblicato ogni atto sul nostro sito in un’ottica di trasparenza che ritengo sia essenziale per ogni pubblica amministrazione. Il nostro primo obiettivo resta il miglioramento dei servizi e, per questo, stiamo lavorando su più fronti: ristrutturazione dell’ospedale, revisione organizzativa con coordinamento fra personale e volontariato, valorizzazione di chi rappresenta i pazienti, rapporto con l’Università e altro. Ringrazio il sindaco per l’invito, perchè il coinvolgimento, la collaborazione, la partecipazione e la condivisione delle idee sono elementi fondamentali per coordinare gli sforzi di miglioramento e orientarli verso obiettivi incentrati sulla cittadinanza”.
“Le case di comunità – ha dichiarato Antonella Valeri, direttore amministrativo dell’Azienda Sanitaria Locale della Toscana Sud Est – partono dalle esperienze positive degli ospedali di comunità e il progetto a Rapolano Terme sarà legato al territorio anche nei materiali, con un investimento di 1,3 milioni di euro a cui si aggiungono le spese per le attrezzature. I lavori partiranno nei primi sei mesi del 2024”. “Vogliamo approfondire – ha aggiunto Gianna Trapassi, vicesindaco di Rapolano Terme – il tema della sanità pubblica sul nostro territorio. Per la casa di comunità che sarà realizzata sul nostro territorio punteremo su accoglienza, fruibilità e sostenibilità, coinvolgendo le ‘nostre’ associazioni e integrando volontariato, attività sociosanitarie e assistenziali”.
“Serve un nuovo assetto territoriale e servizi per la casa di comunità con più funzioni – ha sottolineato Lorenzo Baragatti, direttore della Società della Salute Senese – per rispondere in maniera più puntuale alle esigenze degli utenti e dare continuità all’assistenza delle persone bisognose”. Il sindaco di Asciano Fabrizio Nucci, invece, ha sollevato il problema dei servizi per le persone anziane ribadendo il ruolo fondamentale del volontariato e l’opportunità di una Rsa su Asciano, prevista dal piano strutturale intercomunale con Rapolano Terme. Per Roberto Turillazzi, Azienda Sanitaria Locale della Toscana Sud Est, “esistono le liste di attesa, ma vengono gestite al meglio con la garanzia dei tempi. Mancano medici che garantiscano assistenza e continuità ed è fondamentale puntare sulla prevenzione”. Al consiglio comunale aperto hanno partecipato anche le consigliere regionali Anna Paris ed Elena Rosignoli, medici di medicina generale e rappresentanti delle associazioni di volontariato del territorio, quali Confraternita di Misericordia di Rapolano, Misericordia delle Crete, Gruppo Donatori Sangue Fratres di Rapolano e Serre.