COLLE VAL D'ELSA.. Era dal maggio scorso che i Carabinieri – sulla scorta della segnalazione pervenuta da privati cittadini che avevano notato uno strano viavai di persone in vie del centro storico – investigavano sul fatto ed eseguivano accertamenti, tesi a verificare la presenza di donne di origine orientale, avviate alla prostituzione. Tale ipotesi veniva avvalorata dalla presenza di inserzioni su quotidiani locali che pubblicizzavano l’attività di “massaggiatrice” a Colle.
L'Arma ha stabilito che le donne che sono "passate" per vie delle Romite 8 a Colle, tutte di origine cinese e clandestine, giungevano in Italia con un visto turistico e con una promessa di lavoro che avrebbe potuto permettere loro di mantenere le famiglie d’origine ed, in taluni casi, di saldare i debiti contratti. Solo in un primo momento le donne venivano impiegate, in nero, in lavori umili o in attività commerciali gestite da loro connazionali (sartorie, negozi d’abbigliamento, stirerie) per poi, dati gli esigui guadagni ed i turni di lavoro massacranti, accettare l’offerta di essere avviate alla prostituzione.
I Carabinieri della Stazione di Colle hanno avuto la collaborazione di associazioni per la tutela dei diritti delle donne e di centri antiviolenza per le cittadine extracomunitarie, di volta in volta rintracciate all’interno dell’ appartamento.
Le indagini condotte con osservazione, controllo, pedinamento e attività tecniche di varia natura, hanno permesso di individuare due persone di nazionalità cinese, un uomo ed una donna, i quali gestivano l’intera attività, traendo una sostanziosa percentuale di guadagno dall’attività svolta nell’appartamento (circa il 75 per cento per una prestazione da 60 euro).
I due Y. H., uomo di 40 anni e L. F., donna di 42 anni, si occupavano del procacciamento della clientela, della gestione degli appuntamenti, del sostentamento delle prostitute (che, comunque, vivevano in una forma di “reclusione” all’interno dell’appartamento), della ricerca di nuovi appartamenti tramite agenzie immobiliari della zona e del ritiro periodico degli incassi dei guadagni.
Le indagini dell’Arma di Colle, coordinate dalla Compagnia di Poggibonsi, hanno interessato il territorio di Colle, Poggibonsi e Prato, dove risultavano essere domiciliati i due soggetti in questione.
Oggi i Carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere: i due sono stati nella casa di circondariale di Prato e di Firenze.
Sono stati sequestrati una somma complessiva di 5mila euro circa, 7 telefoni cellulari con i quali i due gestivano gli appuntamenti e la clientela, nonchè svariate copie di documenti di identità di cittadini cinesi. L'appartamento è stato posto sotto sequestro. All'interno della casa sono state trovate due clandestine cinesi, una delle quali già colpita da decreto di espulsione emesso dal questore di Brescia. La donna è stata pertanto arrestata.
L'Arma ha stabilito che le donne che sono "passate" per vie delle Romite 8 a Colle, tutte di origine cinese e clandestine, giungevano in Italia con un visto turistico e con una promessa di lavoro che avrebbe potuto permettere loro di mantenere le famiglie d’origine ed, in taluni casi, di saldare i debiti contratti. Solo in un primo momento le donne venivano impiegate, in nero, in lavori umili o in attività commerciali gestite da loro connazionali (sartorie, negozi d’abbigliamento, stirerie) per poi, dati gli esigui guadagni ed i turni di lavoro massacranti, accettare l’offerta di essere avviate alla prostituzione.
I Carabinieri della Stazione di Colle hanno avuto la collaborazione di associazioni per la tutela dei diritti delle donne e di centri antiviolenza per le cittadine extracomunitarie, di volta in volta rintracciate all’interno dell’ appartamento.
Le indagini condotte con osservazione, controllo, pedinamento e attività tecniche di varia natura, hanno permesso di individuare due persone di nazionalità cinese, un uomo ed una donna, i quali gestivano l’intera attività, traendo una sostanziosa percentuale di guadagno dall’attività svolta nell’appartamento (circa il 75 per cento per una prestazione da 60 euro).
I due Y. H., uomo di 40 anni e L. F., donna di 42 anni, si occupavano del procacciamento della clientela, della gestione degli appuntamenti, del sostentamento delle prostitute (che, comunque, vivevano in una forma di “reclusione” all’interno dell’appartamento), della ricerca di nuovi appartamenti tramite agenzie immobiliari della zona e del ritiro periodico degli incassi dei guadagni.
Le indagini dell’Arma di Colle, coordinate dalla Compagnia di Poggibonsi, hanno interessato il territorio di Colle, Poggibonsi e Prato, dove risultavano essere domiciliati i due soggetti in questione.
Oggi i Carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere: i due sono stati nella casa di circondariale di Prato e di Firenze.
Sono stati sequestrati una somma complessiva di 5mila euro circa, 7 telefoni cellulari con i quali i due gestivano gli appuntamenti e la clientela, nonchè svariate copie di documenti di identità di cittadini cinesi. L'appartamento è stato posto sotto sequestro. All'interno della casa sono state trovate due clandestine cinesi, una delle quali già colpita da decreto di espulsione emesso dal questore di Brescia. La donna è stata pertanto arrestata.