AMIATA. Presentato dall’associazione “Gli amici della terra” a Santa Fiora lo studio “la risorsa geotermica per usi elettrici in Italia: energia, ambiente e accettabilità sociale". Si tratta di un lavoro, illustrato dal presidente regionale Sergio Gatteschi e da quello provinciale dell’associazione Tiziana Tocco, di sessantaquattro pagine, divise in cinque capitoli che contengono studi, analisi, carte tematiche, statistiche, una ricca bibliografia, a cura di Tommaso Franci, Manrico Benelli e Massimiliano Benelli, raccolto in un anno e ora disponibile sul sito www.amicidellaterratoscana.it nella cartella Documenti.
Premesso che l'obiettivo degli Amici della Terra è stato prima di tutto quello di fornire un quadro sull'uso della risorsa geotermica a fini elettrici in Italia, queste sono apparse le conclusioni più importanti: 1) occorre dare risposte adeguate ai problemi ambientali anche con approfondimenti dei quadri conoscitivi, ma sicuramente non si può parlare né di emergenza ambientale né, come viene sostenuto da parte del movimento di contestazione della geotermia in Amiata, di condizioni di insostenibilità ambientale tali da richiedere una sospensione delle attività geotermoelettriche in nome del principio di precauzione; 2) è altresì opportuno che gli approfondimenti necessari vengano svolti dagli Enti preposti, come l'ARPAT, a cui occorre che l'intera comunità riconosca il ruolo tecnico al di sopra e al di fuori delle parti; 3) le recentissime iniziative assunte dall'Amministrazione Regionale offrono i presupposti per superare la situazione di impasse per le prospettive di sviluppo delle attività geotermoelettriche: il protocollo promosso dalla Giunta Regionale ha infatti creato una condizione essenziale: la condivisione con gli enti locali di una strategia di intervento per il settore; 4) né la disponibilità di un più completo quadro conoscitivo sulle problematiche ambientali connesse alla geotermia, né l'importanza delle risorse economiche messe a disposizione di Enel come compensazioni saranno però sufficienti a superare l'attuale stato di conflitto con le comunità locali se l'Amministrazione regionale e la stessa ENEL non assumeranno fino in fondo la necessità di strategie adeguate di gestione delle relazioni, partecipazione, informazione e comunicazione.
Se queste considerazioni saranno condivise, e ne seguiranno concrete azioni conseguenti, e se gli studi comproveranno la compatibilità delle attività geotermiche (rinnovate secondo le migliori tecnologie disponibili) con l'ambiente amiatino e non solo, la risorsa geotermica potrà, anche in prospettiva, continuare a rappresentare il punto di forza delle energie rinnovabili in Toscana.
Puntuali i commenti dei movimenti ambientalisti che in un comunicato rilevano che alla presentazione dello studio a Santa Fiora erano presenti solo alcuni rappresentanti dei Comitati e forse altre due persone e che il sindaco di Santa Fiora Verdi si è eclissato dopo una fugace apparizione, mettendo in luce “che gli unici a cui interessano davvero le sorti dell'Amiata e che sono sempre presenti dove fiutano il pericolo, sono i Comitati. E tutti questi studi che nascono come funghi hanno come unico scopo quello di metterci a tacere. Mentre Gatteschi, prosegue la nota, esponeva le magnifiche sorti progressive dello sfruttamento geotermoelettrico (vero punto di forza delle energie rinnovabili in Toscana), mentre l'amico Goretti lo inchiodava con dati incofutabili sulla distruzione del nostro acquifero, sulla contaminazione da arsenico, boro, sulle emissioni a cielo aperto di gas incondensabili, ad una precisa domanda di un esponente dei Comitati :"Chi ha finanziato questi studi….? L'Enel?", il Gatteschi ha avuto una smorfia che assomigliava molto ad un'ammissione. E’ ormai chiaro che l'Enel utilizza queste Associazioni pseudo-ambientali, per ammantarsi di ecologismo e far passare i soi subdoli disegni. Noi siamo di montagna ma non coglioni. E’ ora che le popolazioni e le Amministrazioni dell'Amiata, promuovano un Grande Progetto Democratico, che preveda un PIANO DI STUDIO AUTONOMO E AUTOFINANZIATO, che incominci a rovesciare l'accettazione passiva di parte della popolazione e delle Amministrazioni che mancano di srutture adeguate e personale qualificato a valutare le complesse interazioni tra geotermia e ambiente. A giorni presenteremo un Progetto di Ricerca su "MODELLAZIONE ED ANALISI DEL CICLO IDROGEOLOGICO E GEOTERMICO DEL MONTE AMIATA", che indagherà il problema delle emissioni in atmosfera, l'interferenza con gli acquiferi, il fenomeno della subsidenza e dei terremoti e il fatto che l'energia geotermica non è rinnovabile. Scopo della ricerca è produrre un modello utilizzabile dalle Amministrazioni Locali e dalle popolazioni, con la creazione di una Banca Dati del Monte Amiata, che comporterà criteri di profonda innovazione nella gestione del territorio. Il materiale elaborato verrà messo a disposizione di tutti. Fondamentale sarà il contributo dei nostri Istituti Scolastici, dei professori e degli studenti che avranno l'opportunità di collaborare con scienziati di livello nazionale e internazionale. Nel Progetto infatti verranno coinvolti professori del Lawrence Berkeley National Laboratory, in particolare lo staff della Sezione Scienza della Terra, che vanta una esperienza pluridecennale sulla risoluzione dei problemi connessi alla geotermia quali: 1) reiniezione gas incondensabili, 2) riduzione dello sfruttamento delle risorse idriche, 3) riduzione del rischio sismico. Nel team del Berkeley Lab sono presenti 10 premi Nobel. Tutto questo sarà una grande prova di democrazia di cui nell'Amiata si sente un gran bisogno; vogliamo decidere da soli il nostro futuro e quello dei nostri figli; ognuno sarà chiamato a dare un piccolo contributo (azionariato popolare) per l'AMIATA. Insieme ci riusciremo”.