FIRENZE Il Piano di mantenimento e risanamento della qualità dell’aria, in relazione all’attività geotermica, prevede l'abbattimento delle emissioni di mercurio e di idrogeno solforato attraverso la tecnologia Amis; l'adozione di un piano stralcio che contenga i valori limite delle emissioni per tutti gli inquinanti e il potenziamento del sistema di controllo degli inquinanti e di rilevamento della qualità dell’aria; e infine l’introduzione di nuove tecnologie di abbattimento per le altre sostanze inquinanti.
Nel progetto sono impegnati la Regione, le Province e i Comuni delle aree geotermiche della Toscana e l’Arpat (Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente). I provvedimenti rientrano tra quelli previsti per le attività produttive e si aggiungono a quanto già contenuto dall’accordo generale sulla geotermia firmato a Roma nel dicembre scorso dal presidente della Regione, Claudio Martini, dall’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, dai Comuni, dalle comunità montane e dalle Province di Pisa, Grosseto e Siena. L’accordo prevede l’impiego delle tecnologie più avanzate per ridurre la dispersione di anidride carbonica in atmosfera, ma anche specifiche azioni per gli inquinanti per i quali la legge non prevede limiti. In particolare per l’ammoniaca e l’acido borico è stato dato incarico all’Arpat di redigere uno studio che servirà anche ad assumere eventuali altri impegni in campo ambientale. Il piano stralcio dovrà essere approvato entro sei mesi dall’approvazione del Prrm. Questo provvedimento si aggiunge alla richiesta della Regione, contenuta nel dossier inviato al Governo, di una nuova norma tiva per la geotermia, sia per
ridurne gli impatti, sia per disciplinarne la concorrenza, trattandosi di materia di esclusiva competenza dello Stato.