FIRENZE. Il confronto più duro sulla geotermia, all'indomani della presentazione della ricerca effettuata dall'Università di Siena – sulla compatibilità dello sfruttamento dell'energia geotermica con la sostenibilità ambientale – si sta consumando tra l'assessore Bramerini da una parte ed il gruppo di Rifondazione Comunista Amiata ovest ed i gruppi ambientalisti che, nei giorni scorsi si sono – con i dovuti distinguo -dichiarati esterrefatti dei risultati dello studio condotto dall’Università di Siena su geotermia e acquifero dell’Amiata. Con l'aggiunta che, quelli di Rifondazione, hanno dichiarato di non aver ancora avuto modo di leggere "di prima mano" la ricerca.
"Evidentemente neppure di fronte a studi scientifici si coglie l’occasione per usare il massimo della cautela e della misura, specialmente su un argomento così complesso come la geotermia. Si preferiscono la polemica ed i pregiudizi piuttosto che il confronto" ha commentato – soprattutto nei confronti di Prf – l'assessore regionale all’energia e all’ambiente.
"Abbiamo scelto di presentare lo studio pubblicamente – ha detto l’assessore – per dare a tutti l’opportunità di conoscerlo e poi confrontarsi. L’Università di Siena era incaricata di approfondire le conclusioni a cui erano arrivati gli studi precedenti, tra cui quello di Edra, non di confutarne le tesi. Sulla presentazione pubblica di sabato (18 ottobre), sbaglia chi afferma che abbiamo tolto la parola a qualcuno, come testimonia il fatto che i ricercatori sono rimasti fino alle 20 a rispondere alle domande e alle richieste dei presenti, tra i quali sono state numerose quelle degli esponenti dei comitati".
Quanto alla questione del cosiddetto "deserto lichenico", la spiegazione è stata fornita a Piancastagnaio, proprio sabato scorso, dallo stesso coordinatore della ricerca, professor Carlo Gaggi. Il ricercatore ha fatto notare come si tratti di una situazione riscontrata in passato (da altri studi) in un raggio di 500 metri intorno ad alcune centrali in provincia di Pisa. Ha precisato poi che i licheni sono bioindicatori particolarmente sensibili, tanto che il deserto lichenico si riscontra anche nei pressi delle autostrade e che sull’Amiata i livelli di acido solfidrico presenti nell’aria vanno da un minimo di 1,4 ad un massimo di 96,1 microgrammi al metro cubo (il valore medio è 21,1) contro i 150 indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità come concentrazione media giornaliera per prevenire rischi per la salute.
"Lo studio integrale – conclude l’assessore Bramerini – così come abbiamo promesso, da domani sarà visibile sul sito della Regione e chiunque potrà leggerlo. Il confronto tra le varie tesi scientifiche è appena iniziato e mi auguro che, per tutti, l’approfondimento prevalga sui pregiudizi. Nel caso del professor Riccobono, in passato altri esponenti di Rifondazione comunista hanno avuto giudizi ben diversi in seguito ai suoi studi sulle vicende del Merse e dell’arsenico nella piana di Scarlino. Non vorrei che esaltazioni o denigrazioni dipendessero dalle tesi, più o meno scomode per gli ascoltatori, che ciascun scienziato liberamente sostiene. Anche in questo caso sarebbe utile far parlare e giudicare i dati e lasciar da parte i preconcetti e le offese. La scienza non può essere bollata come "addomesticata" quando sostiene tesi non gradite e invece esaltata quando afferma teoremi graditi. È solo dal confronto tra dati oggettivi e non ricorrendo alle offese gratuite, che può nascere un dialogo costruttivo".
"Evidentemente neppure di fronte a studi scientifici si coglie l’occasione per usare il massimo della cautela e della misura, specialmente su un argomento così complesso come la geotermia. Si preferiscono la polemica ed i pregiudizi piuttosto che il confronto" ha commentato – soprattutto nei confronti di Prf – l'assessore regionale all’energia e all’ambiente.
"Abbiamo scelto di presentare lo studio pubblicamente – ha detto l’assessore – per dare a tutti l’opportunità di conoscerlo e poi confrontarsi. L’Università di Siena era incaricata di approfondire le conclusioni a cui erano arrivati gli studi precedenti, tra cui quello di Edra, non di confutarne le tesi. Sulla presentazione pubblica di sabato (18 ottobre), sbaglia chi afferma che abbiamo tolto la parola a qualcuno, come testimonia il fatto che i ricercatori sono rimasti fino alle 20 a rispondere alle domande e alle richieste dei presenti, tra i quali sono state numerose quelle degli esponenti dei comitati".
Quanto alla questione del cosiddetto "deserto lichenico", la spiegazione è stata fornita a Piancastagnaio, proprio sabato scorso, dallo stesso coordinatore della ricerca, professor Carlo Gaggi. Il ricercatore ha fatto notare come si tratti di una situazione riscontrata in passato (da altri studi) in un raggio di 500 metri intorno ad alcune centrali in provincia di Pisa. Ha precisato poi che i licheni sono bioindicatori particolarmente sensibili, tanto che il deserto lichenico si riscontra anche nei pressi delle autostrade e che sull’Amiata i livelli di acido solfidrico presenti nell’aria vanno da un minimo di 1,4 ad un massimo di 96,1 microgrammi al metro cubo (il valore medio è 21,1) contro i 150 indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità come concentrazione media giornaliera per prevenire rischi per la salute.
"Lo studio integrale – conclude l’assessore Bramerini – così come abbiamo promesso, da domani sarà visibile sul sito della Regione e chiunque potrà leggerlo. Il confronto tra le varie tesi scientifiche è appena iniziato e mi auguro che, per tutti, l’approfondimento prevalga sui pregiudizi. Nel caso del professor Riccobono, in passato altri esponenti di Rifondazione comunista hanno avuto giudizi ben diversi in seguito ai suoi studi sulle vicende del Merse e dell’arsenico nella piana di Scarlino. Non vorrei che esaltazioni o denigrazioni dipendessero dalle tesi, più o meno scomode per gli ascoltatori, che ciascun scienziato liberamente sostiene. Anche in questo caso sarebbe utile far parlare e giudicare i dati e lasciar da parte i preconcetti e le offese. La scienza non può essere bollata come "addomesticata" quando sostiene tesi non gradite e invece esaltata quando afferma teoremi graditi. È solo dal confronto tra dati oggettivi e non ricorrendo alle offese gratuite, che può nascere un dialogo costruttivo".