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CASTELNUOVO BERARDENGA. (a. p.) Ha cominciato Trump con quella vaga idea di annettersi la Groenlandia (e già che c’era) anche levarsi la voglia di aggiungere un’altra stella alla bandiera infilando il Canada allo spiedo. Se fosse il presidente di una bocciofila o di una pro – loco, che annualmente (come attività culturale) organizza la sagra della porchetta, basterebbe un leggero sorriso per passare oltre al problema, ma essendo il presidente di un paese che nel mondo ha sempre avuto le mani in pasta, qualche pensiero piglia.
E’ in questa ottica che tante piccole cose iniziano a muoversi, come “l’imperialismo” (termine caro a Beppone fin dai grembiulini dell’asilo) del comune di Gaiole che piano, piano, cerca di inglobare anche pregiati territori confinanti.
A forza di dire che ovunque sia piantata una vite si è nel Chianti (l’ultima boiata commerciale è il proposito di far coincidere il territorio di produzione del Classico a un vago sistema agrario di fattoria–podere “tipico” solo del Gallo Nero sotto la benedizione dell’Unesco) produce la voglia in chi è vicino di diventare (Chianti) davvero. Anche se questo non è il caso di Gaiole… dato che è nel Chianti storico.