Il sindaco si dichiara favorevole alla nascita del nuovo Comune delle Crete Senesi
ASCIANO. Sindaco di Asciano Paolo Bonari, il prossimo 11 e 12 novembre si vota per la nascita del nuovo Comune delle Crete Senesi. Favorevole o contrario?
“La nascita nel nuovo Comune era nel nostro programma elettorale del 2014. Non posso che essere favorevole, anche se non voglio dare indicazioni di voto. E’ un bivio importante ed i nostri cittadini devono decidere con la propria testa, una volta valutati pro e contro. L’importanza del momento è data anche dal fatto che, secondo me, non ci sarà un secondo tempo come qualcuno vorrebbe far pensare. Se il progetto sarà bocciato, semplicemente Asciano guarderà altrove per disegnare il proprio futuro”.
Perché è favorevole?
“Perché i Comuni come il nostro fanno sempre più fatica ad offrire servizi di qualità ai cittadini. Servirebbe una dimensione più ampia, per assicurare formazione e specializzazione ai dipendenti, ma anche per avere un peso maggiore nelle scelte provinciali e regionali. E poi c’è la partita dei contributi e dello sblocco del pareggio di bilancio: tra le risorse disponibili e quelle che arriverebbero da Governo e Regione, i nuovi amministratori potrebbero, ad esempio, dimezzare la tassa sui rifiuti a cittadini e imprese e avviare investimenti importanti su scuole, strade e patrimonio pubblico”.
Qual è il sentimento tra la popolazione?
“E’ difficile fare previsioni. E’ una decisione che tocca sentimenti molto profondi. Staremo a vedere. Mi sento però di ringraziare sin da adesso tutti i cittadini di Asciano e di Arbia per il modo molto positivo con il quale stanno vivendo questo momento. Ci sono favorevoli e contrari, ma il dibattito è rimasto nella normalità. Senza rabbia o esasperazioni. Davvero un esempio di maturità da parte di tutti”.
L’unico referendum in Toscana nato dal basso. Cosa significa secondo lei?
“La richiesta di referendum è stata sottoscritta ad Asciano da circa il 35% dei votanti alle ultime elezioni amministrative, mentre a Rapolano Terme la percentuale addirittura cresce intorno al 45%. Per me significa che, comunque vada a finire, si è trattato di una proposta molto solida e la Regione ha fatto bene a dare la parola ai cittadini, su un tema evidentemente sentito. La politica, invece, sta giocando il ruolo più brutto: non vedo grandi idee al di fuori della difesa dei soliti interessi”.
Ambizioni per il futuro?
“L’unica ambizione sarebbe quella di tornare alla vita normale. Sono stati cinque anni bellissimi e di grande intensità, ma non si può vivere di politica. Spero in un nuovo ciclo, fatto di giovani e di competenza, in grado di mettere gli interessi dei cittadini di Asciano e di Arbia davanti a quelli della politica, portando avanti il lavoro di questi anni. Vediamo come posso essere utile”.