Per la Valdelsa sono disponibili circa 84mila euro
VALDELSA. La crisi economica colpisce ancora nel nostro territorio. Tanti gli inquilini che non ce la fanno a pagare l’affitto e sono soggetti a sfratti. Per dare una mano a inquilini e proprietari anche per il 2015 la Regione Toscana ha stanziato circa 260 mila euro per la provincia di Siena. Per i Comuni di Casole d’Elsa, Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano, i fondi messi a disposizione sono di circa 84 mila euro. Le richieste di contributo potranno essere presentate presso gli uffici della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa a Poggibonsi, fino all’esaurimento delle risorse e comunque non oltre il 31 dicembre 2015.
Ogni famiglia potrà ricevere fino a un massimo di 6 mila euro nel caso del verificato accordo con il proprietario dell’alloggio; in caso, invece, di costituzione di un fondo di garanzia per la stipula di un nuovo contratto di locazione per un alloggio diverso da quello oggetto dello sfratto la cifra massima del contributo sarà di 2 mila euro.
Diversi i requisiti richiesti per poter accedere al contributo, tra cui: può presentare domanda chi ha uno sfratto per morosità pendente; un ISE non superiore a 35mila euro e un ISEE non superiore a 20 mila euro.
“Sostenere la morosità incolpevole – afferma Andrea Dilillo, Direttore generale della FTSA – vuol dire dare una boccata di ossigeno a tutti coloro che a causa delle crisi economica( licenziamenti, mobilità e cassa integrazione, cessazione di attività professionale) ma anche in seguito ad una malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare, non ce le fanno a pagare l’affitto e rischiano lo sfratto. L’obiettivo è indubbiamente quello di riuscire a sanare eventuali morosità pregresse e poter costruire poi un nuovo percorso con il proprietario”.
“Il fondo regionale – sottolinea David Bussagli, Presidente della FTSA – è una ulteriore misura che testimonia l’impegno delle istituzioni nel fronteggiare la grave situazione di emergenza abitativa che anche i nostri territori vivono. L’emergenza casa colpisce, infatti, il nostro intero Paese, dalle grandi città ai piccoli centri indistintamente. Quello della Regione è uno strumento indispensabile, ma non possiamo pensare che sia l’unica misura da adottare per fronteggiare complessivamente il problema. Accanto a questo, infatti, noi come amministrazioni comunali e FTSA siamo chiamati a progettare e realizzare nuovi interventi a favore delle fasce più fragili della nostra popolazione, anziani, minori e famiglie, disabili, che direttamente o indirettamente scontano gli effetti dell’emergenza casa”.