PIANCASTAGNAIO. (f. p.) Concordato preventivo, ossia quella procedura attraverso la quale l’imprenditore ricerca un accordo con i suoi creditori per evitare il fallimento e cercare di superare la crisi in cui versa l’impresa. E’ questa la situazione di Floramiata, nonostante i continui tavoli di crisi convocati dai sindacati, dai Comuni dell’Unione Amiata Val d’Orcia e dalla Regione Toscana per garantire un futuro occupazionale ai 250 dipendenti, di cui 150 a tempo indeterminato.
Il giudice deve decidere sull’ammissibilità o meno della nuova domanda di concordato presentata dall’azienda florovivaistica, dopo il ritiro della prima domanda di concordato presentata il 17 aprile di due anni fa. Si tratta di un tentativo per scongiurare il pericolo legato all’accoglimento da parte del Giudice dell’istanza presentata da Floramiata spa contro Floramiata servizi. Se la domanda di fallimento fosse accolta, la sua esecutività verrebbe “congelata” in attesa della discussione della nuova domanda di concordato. L’azienda esprime fiducia nella decisione del Giudice, ma c’è ovviamente preoccupazione tra lavoratori, forze sociali e politiche.