CHIUSI. Forse è una caratteristica proprio della sinistra, quella di prendere provvedimenti quando ormai è “troppo tardi” o si deve fare più fatica per riprendere in mano la situazione e cercare di porre rimedi.
Ci riferiamo, in particolare, al riconoscimento di “bandiera arancione” da parte del Touring Italiano al comune di Chiusi per le sue peculiarità che li riconoscono il privilegio di essere un paese di ospitalità, di accoglienza, di risorse storico-culturali e altro ancora.
Come cittadino della città di Porsenna, non posso fare altro che rallegrarmi anche perché era il primo invito, la prima sollecitazione del programma elettorale della lista civica trasversale”I CITTADINI PER CHIUSI”, dell’ultima campagna elettorale, in alternativa all’attuale maggioranza.
Se l’amministrazione comunale ora è riuscita a far emergere le caratteristiche per ottenere tale riconoscimento, è un fatto positivo in teoria ma non sicuramente in pratica.
Infatti non può essere considerato un punto di arrivo ma piuttosto, un punto di partenza per garantire i requisiti richiesti dal Touring anche per scelte future.
Ci si chiede: come possiamo “partire o ripartire” se l’economia del paese non e’ certo delle più floride e non sembra in fase crescente?
Anzi, a conti fatti, sembra che, per esempio, solo a Chiusi scalo, si prevede la chiusura di circa 8 attività commerciali e a Chiusi città ci sono, “relata refero”, crediti che l’amministrazione comunale deve riscuotere da molto tempo!
Tale situazione è sicuramente una forma di deterrente per incentivazione e sostegno a nuove attività da parte proprio del Comune.
La proposta che potremmo fare per incrementare forme di turismo, a Chiusi, non con il sistema “tocca e fuggi” ma con quello residenziale, è quella di elaborare un progetto che preveda un percorso articolato globale di collegamenti, di gemellaggi, di interventi nel territorio che favoriscano manifestazioni di “massa e non solo di nicchia”.
Uscendo fuori dal nostro territorio per allargare il campo di interesse e di azione sarebbe interessante “ri-appropriarci del sistema scolastico dell’istituto superiore di Chiusi città'”, per esempio, che evidentemente non riesce, a oggi, presentare le proprie offerte formative in maniera efficace, a vantaggio di altri tipi e ordini di scuola, pur nelle difficoltà oggettive del sistema scuola in generale e soffre di un vistoso calo di iscrizioni
Questa inefficacia è un danno sotto tanti punti di vista, per l’immagine culturale del paese e per l’’economia di ritorno e per l’indotto, necessario per la rinascita del paese.
Le premesse non sono rosee se consideriamo anche la lentezza con la quale, ormai da moltissimo tempo, non si riesce a vedere terminati i lavori indispensabili per quelle infrastrutture che sono indispensabili, vitali per tutto il territorio.
Quelle infrastrutture che rappresentano un biglietto da visita, di presentazione, di ingresso a un paese che ha tanto bisogno di buona ed efficace politica, non solo comunale ma soprattutto provinciale e regionale.
Citiamo, per esempio, i lavori senza fine sulla strada provinciale che collega Chiusi alle zone limitrofe e all’autostrada, con tutto il pericolo di ulteriori e pericolosi smottamenti, a causa delle condizioni climatiche non certo favorevoli.
Non vorremmo, in buona sostanza, che Chiusi subisse lo stesso risultato ottenuto da Siena con il non riconoscimento di Città Europea della Cultura, dopo aver “gustato il sapore della vittoria”.
Rita Fiorini Vagnetti Consigliere comunale Chiusi
Coordinamento Provinciale Forza Italia Siena