Per Monteriggioni commenta le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore dell’AD1213. “Non si può rimandare tutto al 2021, occorre fare il possibile per salvare il salvabile nel 2020”
MONTERIGGIONI. “L’amministratore unico della AD1213, Andrea Ferrini, si preoccupa di sbandierare sui giornali di aver rinunciato a parte del suo compenso a seguito della crisi del Covid-19. Ci mancherebbe pure che non fosse così, visto che la Società è inattiva dal mese di marzo per il blocco totale del turismo, con i dipendenti in cassa integrazione”. Questo il commento dei consiglieri del gruppo Per Monteriggioni, Raffaella Senesi e Fabio Lattanzio in merito alle dichiarazioni dell’amministratore unico della AD1213 di Monteriggioni, Andrea Ferrini.
“La procedura – continuano Senesi e Lattanzio – ci sembra comunque inusuale, dato che Ferrini si comporta come se fosse il datore di lavoro di se stesso, mentre doveva essere il sindaco, che l’ha nominato con apposita delibera, ad intervenire sospendendogli, per motivi di equità e opportunità, lo “stipendio”. L’amministratore unico avrebbe dovuto forse interrogarsi fin da subito, insieme al suo referente, il sindaco Frosini, sull’opportunità di percepire un trattamento economico fisso di 12 mila euro all’anno, tra l’altro corrisposto retroattivamente da luglio 2019 nonostante il riconoscimento sia avvenuto da parte del sindaco a fine dicembre, mentre negli ultimi cinque anni i membri del consiglio e il presidente della società hanno lavorato a titolo gratuito. Infatti, in molte società, sia private che pubbliche, è prassi se non obbligo commisurare una quota del compenso all’effettivo raggiungimento di risultati positivi di gestione. Questo proprio per evitare che l’amministratore percepisca uno stipendio fisso che non lo spinga ad impegnarsi per raggiungere risultati”.
“Del resto – dicono ancora Senesi e Lattanzio – non ci si poteva aspettare niente di diverso a seguito di una nomina, da parte del sindaco, dettata più da opportunità politica che da valutazione del merito e delle competenze, e decisa in maniera del tutto fiduciaria senza procedere a nessuna comparazione di curriculum o professionalità. La capacità gestionale e progettuale di Ferrini appare chiaramente inadeguata quando afferma fin da ora, senza conoscere neppure quali saranno le modalità e le regole della cosiddetta ‘fase 2’ di ripartenza: “La stagione turistica? Ormai si va al 2021”, saltando a piè pari un 2020 che, per quanto difficilissimo, non si può a priori dare per perso e dal quale si deve cercare di ricavare il possibile. Inoltre Ferrini afferma con certezza che molte strutture turistiche e agriturismi sono intenzionati a riaprire nel 2021, cosa che lui non può sapere con certezza a meno che non sia veggente. D’altra parte, quando le scelte sono fatte sulla base della fedeltà politica e non della professionalità, questi sono i risultati”.