POGGIBONSI. In questi giorni tiene banco sulla stampa locale ed i social networks, la diatriba tra opposizione e maggioranza del comune di Poggibonsi in merito alla figura del programmatore per la fondazione Elsa per la stagione cinematografica e teatrale.
Tutta incentrata sulla questione degli emolumenti, che dovrebbero essere dati a questa figura professionale, se siano congrui in un periodo di forte crisi sociale e produttivi.
Non vogliamo entrare nella valutazione della questione, che sarà ampiamente dibattuta nell’aula del consesso comunale, ma su un altro aspetto secondo noi molto più importante. Mettere in evidenza un’anomalia che è figlia di scelte sbagliate della nostra amministrazione.
Un servizio, a carico del Comune per il 100% della spesa avviene raramente nelle altre città anche vicine a noi. Nella maggior parte dei comuni, non solo della nostra Provincia, questo servizio è quasi nella totalità privato.
Nella situazione in cui il nostro territorio versa, non è attuabile mantenere questo servizio, tutto a carico dei cittadini, ma devono essere fatte delle scelte.
Proprio in questa direzione, la scelta migliore che può essere fatta, è quella di esternalizzare, in modo che anche il privato possa contribuire ad incentivare la cultura che deve essere il biglietto da visita della nostra città. Certamente dovrebbe essere fatto con un intervento molto più razionale e programmato del tentativo fatto nel 2011 che non portò i risultati sperati.
Questo comporterebbe due risultati sostanziali: da un lato un risparmio notevole per l’amministrazione comunale che potrebbe investire in altri settori di cui la città ha bisogno, e dall’altro sicuramente un ventaglio maggiore di offerte e vantaggi per i cittadini.
Il settore privato è una risorsa fondamentale per ottenere risultati sempre più all’avanguardia. Crediamo che ci siano molteplici figure professionali che possono svolgere questo ruolo, senza per questo – come afferma l’assessore Berti – debba essere pagato da tutti i cittadini che non usufruiscono nella totalità il servizio.
Lasciare fuori dalla porta questa risorsa, su questioni come la cultura, e’ un errore madornale, e non vorremmo che fosse frutto di ideologie retrogade, che oggi per fortuna non sono più attuabili.
Gianni Martinucci – portavoce provinciale Siena FDI-AN
Domenico Dello Iacono – portavoce comunale