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Il cittadino che ha votato è sempre in buona fede, esso si muove convinto dalla proposta politica, dalla conoscenza dei candidati, dall’appartenenza ad una idea che porta sempre allo stesso luogo, il bene e il progresso, in realtà non si immagina cosa accade dopo, quando comincia la vetrina, quando ai suoi interessi vengono contrapposti quelli dell’uomo politico che immediatamente si sente arrivato ed ha solo voglia di apparire, magari tacendo su argomenti che invece sono ritenuti importanti da molti, già, il molti non significa tutti e poi se contandoli sono meno di molti, allora il problema non merita neppure di essere affrontato e viene liquidato dando la colpa ad altri.
In questo momento stiamo pensando ai fanghi dei depuratori, forse non tutti sanno che sul territorio della nostra provincia vengono annualmente scaricate migliaia di tonnellate di questa materia assolutamente schifosa e ripugnante, forse non tutti sanno che questa robaccia viene dai comuni di mezza Italia, in particolare dalla Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania.
Di sicuro non vogliamo essere assegnati alla lista di coloro che fanno gli indisponibili sempre e comunque, ma vogliamo aprire il dubbio e non ci basta sentirci dire che l’Amministrazione Provinciale non può nulla di fronte alle leggi in materia. Perché è vero questi fanghi possono essere irrorati sui terreni agricoli, ma in determinato stato, quindi quanto meno centrifugati, devono essere immediatamente interrati in profondità, lontano almeno 80 metri dalle abitazioni e dai corsi d’acqua, non più di 130 tonnellate per ettaro, e devono rispondere a requisiti chimico/fisici tali da non comportare problemi alle falde e alle persone.
Quindi il legislatore ha pensato al problema, almeno se lo è posto, sapeva perfettamente che avrebbero potuto creare disagi e difficoltà e per questo ha messo dei paletti a tutela della collettività.
Allora perché i cittadini dei comuni di Radicofani, di Cetona, di Asciano, di Chiusi si lamentano? semplicemente perché non si fidano, o perché invece sentono il disagio vero in tutta la sua portata provocato da una pratica che poco rispetta le regole, oppure la legge sui fanghi è sbagliata e deve essere modificata? In ogni caso chi ha sollevato il problema e ancora oggi lo pone con forza all’attenzione delle forze politiche, ha ragione e aspetta risposte concrete.
A questo punto torna in ballo il ruolo dell’Amministrazione pubblica, che ha il dovere di preoccuparsi degli interessi di tutti nessuno escluso, chi ne è a capo, non può ragionare solo e soltanto sul conteggio dei numeri, ma qualche domanda, almeno per verificare se chi pone un problema lo pone in maniera corretta, deve sicuramente farsela.
Vogliamo proporgliene alcune: possibile che i fanghi dell’impianto di depurazione della Solagrital, di Boiano provincia di Campobasso, più nota come ARENA, debbano arrivare fino a noi? Possibile che nei circa quattrocento chilometri che ci separano non vi siano altri posti altrettanto adatti? Oppure è invece vero, che indipendentemente dalle leggi esistenti, altri comuni e provincie sono maggiormente attenti alle problematiche dei loro territori? Ma la stessa domanda vale per i fanghi della Sagit, dell’aeroporto di Fiumicino, delle industrie Rolli di Roseto degli Abruzzi, e cosi per i depuratori comunali di Roma e un’altra miriade di situazioni simili, che formano un elenco di circa quattro pagine scritte in corpo dieci.
I Sindaci dei comuni interessati da questa nefasta attività e l’Amministrazione Provinciale, hanno il dovere di tutelare il nostro territorio, hanno il dovere di evitare che diventi una discarica a cielo aperto, sappiamo che è difficile, e per questo prima di criticare ci rivolgiamo al dovere, perché è un dovere cercare le soluzioni, sempre e comunque e poi è un dovere fare chiarezza dire cosa è stato fatto e cosa è possibile fare, e subito dopo farlo davvero senza sentirsi in pace per il solo fatto di aver detto
Quindi le difficoltà, i problemi e le critiche diventano un fatto positivo, la molla che impone il da fare, e guardate anche questo aspetto entra a pieno titolo nei problemi economici e occupazionali, la puzza, emanata dai fanghi, insieme al richiamo di insetti fastidiosi crea condizioni tali da riuscire ad allontanare il turista, con conseguenze che si possono ben immaginare.
Per questi motivi non possiamo restare impassibili, vogliamo poter continuare a dire che il nostro è uno dei territori più belli d’Italia, vogliamo difenderci da chi ci considera solo terra da sfruttare come “ secchio della spazzatura “ e pretendiamo controlli severi, disincentivanti, perché se si arriva da così lontano un motivo deve pur esserci e deve essere sicuramente di grande attrazione.
Per questo diciamo Viva la provincia di Siena, Viva il suo territorio e suoi abitanti, che non sono mai stati e mai vorranno essere servi sciocchi di chi li vuole solo sfruttare.
Massimo Mori
Consigliere provinciale del gruppo PDL