"Sono 27 i depuratori fuori provincia, contro 5 depuratori senesi, ad inviare questi rifiuti: eppure, gli amministratori locali hanno sempre assicurato che non sarebbero stati accettati rifiuti da fuori provincia.
Il Dirigente dell’Ufficio del Servizio Ambiente Provinciale afferma che lo smaltimento dei fanghi in agricoltura è un passaggio importante, e che permette di concimare evitando i fertilizzanti chimici, come si faceva una volta con il pozzo nero. Ma non si può paragonare il vecchio pozzo nero, che raccoglieva solamente i rifiuti organici locali, privi di detersivi e di metalli pesanti, con i depuratori di città industrializzate.
Ci riferiscono che la superficie del terreno la quale riceve attualmente i fanghi non arrivi a due ettari: una superficie troppo esigua per il quantitativo di circa 100 tonnellate al giorno da spandere; più che in presenza di una concimazione, siamo in presenza di una discarica.
Poiché lo spandimento è iniziato il giorno dopo le elezioni (e cioè l’8 giugno) sarebbero ormai 500 le tonnellate deposte, e non ci si deve meravigliare della comparsa degli insetti morsicatori e degli intensi miasmi; gli abitanti delle aree vicine hanno manifestato bruciori agli occhi e alla gola, con grave rischio della salute. Nessuno può assicurare che i fanghi scaricati nelle Crete non siano nocivi, perchè ogni carico dovrebbe possedere la sua specifica analisi, mentre invece è richiesta solamente l’autocertificazione.
Nell’agosto 2008, durante un sopralluogo presso l’Azienda Agricola interessata agli scarichi, i rappresentanti del Comune di Asciano evidenziarono le problematiche relative agli impatti che potevano essere generati dall’attività di spandimento dei fanghi; ebbene, l’Amministrazione Provinciale ha proceduto ugualmente al rilascio dell’autorizzazione, aggiungendo solo alcune prescrizioni che francamente appaiono insufficienti, come quella sul quantitativo di fanghi che non deve essere superiore a 100 tonnellate giornaliere, decisamente troppe; oppure limitazioni contraddittorie, come quando si vieta qualsiasi tipo di stoccaggio ma si esclude quello preliminare; oppure raccomandazioni, come quando si parla di fanghi da interrare “nel più breve tempo possibile” (vedasi atto n.1156 del 28 agosto 2008).
Alcune prescrizioni, come quella della distanza dagli insediamenti sparsi, dai corsi d’acqua e dalle strade statali, ci riferiscono che sono state disattese.
Chiediamo al Sindaco di Asciano, che è l’Autorità Sanitaria, di sospendere cautelativamente ogni attività di spandimento dei fanghi, per tutelare la salute dei residenti; l’autorizzazione deve essere revocata immediatamente: è un atto dovuto.
Per inciso, aggiungiamo che lo spandimento dei fanghi maleodoranti, in piena stagione turistica, allontana le presenze, già in calo per la crisi economica.
Lucilla Tozzi
Presidente sezione senese Italia Nostra